EMERGENZA SANITARIA

Stop a ferie, congedi e riposi,
rabbia di medici e infermieri

La direttiva del Dirmei è "una disposizione coercitiva assurda" per il segretario di Nursing Up Delli Carri. E per Rivetti (Anaao) queste disposizioni sono inapplicabili: "Non possono sospendere l'efficacia delle leggi". E il personale sotto stress rischia il burnout

Una direttiva del Dirmei, il Dipartimento interaziendale che sovrintende all’emergenza Covid in Piemonte, impone a partire da oggi, 11 novembre, la sospensione di tutti i permessi ordinari, delle ferie e dei congedi di recupero del personale in servizio nelle aziende sanitarie regionali. Una decisione che, al pari di quella assunta (e poi prontamente rimangiata) sull’impiego di medici e altro personale con la funzione di infermieri, ha immediatamente scatenato la protesta di camici bianchi e operatori.

“Si tratta di una disposizione coercitiva assurda, emanata in base a non si sa bene quale autorità, che va a cancellare non solo le ferie, non solo ore di recupero per gli straordinari ma anche le ore dei riposi compensativi che sono vitali per non mandare in burnout il personale”, attacca il segretario regionale di Nursing Up Claudio Delli Carri. Il sindacato chiede “un immediato intervento dell’assessorato regionale alla Sanità per rimediare a questa ennesima assurdità” e, soprattutto che  a partire da oggi vengano riconosciute le prestazioni aggiuntive visto che, con la nuova direttiva, ogni azienda in pratica vi fa sempre ricorso. “La verità è che – conclude Delli Carri – nessuna azione strutturale è stata realizzata. Non è stato integrato il personale medico, infermieristico e di supporto che versava già in gravissima condizione di carenza prima dell’emergenza, non sono stati incrementati i posti letto per i ricoveri intensivi, sub intensivi, specialistici e di base, non è migliorata la rete del territorio né quella di risposta all’emergenza. Non sono stati potenziati i laboratori analisi, non è stato pianificato uno straccio di efficace risposta sanitaria ad una seconda ondata pandemica che tutti sapevamo sarebbe arrivata. In compenso si sono lasciati i cittadini e i sanitari di questa regione ad affrontare la nuova emergenza sanitaria in condizioni ancora peggiori di quelle di marzo”.

Di provvedimento sostanzialmente inapplicabile parla anche Chiara Rivetti, segretaria piemontese di Anaao-Assomed, il principale sindacato dei medici ospedalieri. “La disposizione del Dipartimento Interaziendale non può avere carattere cogente per le singole aziende, né può sospendere l’efficacia di norme di legge e contrattuali” che riservano al datore di lavoro il potere di stabilire i periodi di fruizione delle ferie. “Pertanto – afferma la Rivetti in una lettera inviata al responsabile dell’area giuridica dell’Unità di Crisi, ai vertici del Dirmei e per conoscenza a Regione alle aziende sanitarie – la decisione di sospendere la fruizione delle ferie o il recupero dei riposi non può che essere demandata all’autonomia dei singoli direttori generali, i quali, nell’esercizio del proprio potere gestionale riconosciuto dalla legge, dovranno assumere le determinazioni che ritengono più adeguate alla specifica realtà aziendale e nel rispetto delle regole contrattuali che governano il rapporto di lavoro”. Quindi, conclude l’Anaao, “il personale sanitario può regolarmente fruire delle ferie secondo le disposizioni contrattuali e nel rispetto dei principi di legge”.

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