Effetto Covid su export distretti Piemonte, -22,8% semestre

L'effetto Covid pesa sulle esportazioni dei distretti piemontesi che si contraggono del 22,8% per un totale di 1,3 miliardi di euro e interrompe una crescita che durava dal 2016 e che, lo scorso anno, aveva raggiunto la cifra record di 11,4 miliardi di euro. La capacità di recupero varia da settore a settore. Tuttavia, diversamente dalla scorsa primavera, le imprese piemontesi appaiono maggiormente preparate. Lo dice il nuovo Monitor sull'andamento dei dodici distretti tradizionali e dei due poli tecnologici del Piemonte nei primi sei mesi, messo a punto dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo. Il secondo trimestre è particolarmente negativo (-35,9%), mentre nei primi tre mesi il calo era stato più contenuto (-8,7%). Le esportazioni sono calate del 22,2% verso i mercati maturi e del 24,2% verso i nuovi mercati. Notevole la contrazione in Svizzera, Francia e Stati Uniti e Regno Unito, cali anche verso Cina, Hong Kong e Giappone. Resiste l'Agro-alimentare, mentre sono più marcate le difficoltà per i comparti della Meccanica e della Moda, con esportazioni più che dimezzate rispetto al primo semestre 2019. Il Tessile di Biella e l'Oreficeria di Valenza hanno accusato la frenata dei consumi. "Noto nelle imprese maggiore consapevolezza rispetto alla necessità di adattare scelte e progetti alla situazione contingente. Un vantaggio della regione è la presenza di filiere di fornitura ravvicinate, in grado di realizzare ogni tipo di lavorazione, che occorre sostenere. Sarebbe il momento giusto per realizzare investimenti in digitalizzazione e conversione green. Intesa Sanpaolo sostiene le imprese con finanziamenti dedicati, formazione per i dipendenti e una squadra di ingegneri specializzata nella valutazione dei progetti, che si spostano sul territorio" commenta Teresio Testa, responsabile della Direzione regionale Piemonte, Valle d'Aosta e Liguria di Intesa Sanpaolo.

print_icon