Piemonte fuori dalla zona rossa, riaprono i negozi ma "in sicurezza"
16:18 Venerdì 27 Novembre 2020L'indice Rt si attesta allo 0.9. Tutti gli esercizi riprendono l'attività, con l'eccezione di bar e ristoranti. Tornano i banchi di generi non alimentari nei mercati. In arrivo però restrizioni per impedire assembramenti, in particolare nei centri commerciali
“Quando il Piemonte era rosso eravamo a un Rt di 2.16, io mi aspetto che venga attuato quello che è previsto dal decreto del presidente del Consiglio. L’Rt del Piemonte oggi è 0.84 il puntuale 0.9 il medio, quindi entrambi gli Rt sono sotto quota 1. Ricordo che quando era rosso eravamo a un Rt 2.16 questo vuol dire che i sacrifici dei piemontesi sono serviti”. L’uscita dalla zona rossa e il contestuale passaggio in quella arancione per il governatore Alberto Cirio “è un risultato importante”, ma bisogna: “vivere questo risultato non come la fine ma come un passo della battaglia un percorso che dobbiamo continuare ad affrontare con grande prudenza rigore e responsabilità perché questi dati li vogliamo stabilizzare”. Massima prudenza, quindi. “Non basta un Rt che scende perché può anche risalire quindi da parte nostra deve esserci un assoluto senso di rigore e di prudenza nell’attuare le misure”, ha detto ancora Cirio.
“Il passaggio in zona arancione è un passo che ripaga gli sforzi fatti ma proprio perché gli sforzi non vengano vanificati abbiamo previsto misure regionali che adotterò con un’ordinanza insieme a quella del ministro Speranza”. A preoccupare sono soprattutto le concentrazioni di persone. “Per esempio – ha spiegato – per i centri commerciali prevediamo misure molto rigorose per evitare l’assembramento così come per le altre attività che è giusto che riaprano ma sempre in un regime di sicurezza”.
Con il cambio di colore i piemontesi potranno tornare a spostarsi senza autocertificazione all’interno del proprio comune, ma non al di fuori, anche se resterà valida la raccomandazione di uscire di casa solo per lavoro, necessità, urgenze e per andare a scuola. E a proposito di scuola, il passaggio da zona rossa ad arancione, potrebbe consentire di rientrare nelle proprie classi anche agli studenti di seconda e terza media, mentre le superiori dovrebbero continuare a fare lezione a distaza. In verità, sulla questione scuola tutto è ancora in alto mare e le cose potrebbero cambiare nelle prossime ore. “Mandare le superiori a scuola il 9 dicembre per far fare una settimana e poi mandarle di nuovo a casa per le vacanze natalizie la trovo una scelta assolutamente improvvida e assurda, e così nella Conferenza delle Regioni si sono espressi pressoché tutti i presidenti di Regione. Credo sia un puntiglio che non aiuta nessuno”, conferma per l’appunto Cirio. “Dovremmo rimandare i nostri ragazzi a scuola per una settimana – aggiunge – m quando sappiamo qual è il rischio dell’infezione nei trasporti per poi lasciarli a casa a trasmettere il potenziale virus alle famiglie durante le vacanze natalizie?”. Quindi tutto resterà come ora: in classe solo gli alunni di elementari e prima media.
Nessuna novità per bar e ristoranti per cui prosegue la serrata, con la sola possibilità di vendere cibo d’asporto (fino alle 22) e consegnare pasti a domicilio. Nel commercio riaprono i negozi al dettaglio di tutti i settori merceologici e anche dei servizi alla persona, a partire dai centri estetici che, contrariamente ai parrucchieri e barbieri, in queste settimane di zona rossa sono rimasti chiusi. I negozi resteranno aperti fino alle 22, con orari prolungati, per evitare assembramenti e consentire il contingentamento degli ingressi. Tornano i banchi di generi non alimentari nei mercati rionali e riaprono i centri commerciali.