Scuola: studenti no Dad Torino, 28 giorni protesta 

Non si placa la protesta degli studenti torinesi che si oppongono alla Didattica a distanza. Per il 28esimo giorno Anita, la studentessa della scuola media Italo Calvino da cui tutto è partito, insieme ad alcune decine di compagni, ha deciso di seguire le lezioni da remoto direttamente da piazza Castello, seduta per terra sotto la sede della Regione Piemonte. La richiesta degli studenti alle istituzioni è sempre la stessa: riaprire subito le scuole, con ingressi scaglionati e misure di sicurezza ancora più severe. In particolare, Anita, Lisa e gli altri compagni chiedono di riaprire subito le seconde e terze Medie. "Il problema dei trasporti non esiste - spiegano - perché i ragazzi delle medie sono accompagnati a scuola dai genitori o raggiungono gli istituti a piedi". Nei giorni scorsi il presidente Alberto Cirio aveva incontrato in piazza una delegazione di studenti, di scuole Medie e superiori, assicurando loro che la Regione avrebbe fatto il possibile per riaprire i plessi. Con il passaggio del Piemonte da zona rossa a zona arancione la situazione, però non è cambiata, a differenza di quanto avvenuto in Lombardia dove il presidente Attilio Fontana ha dato il via libera alla riapertura delle Medie. Intanto un gruppo di genitori, attraverso l'avvocato Emanuela Barison, ha deciso di presentare un ricorso al Tar del Piemonte contro la decisione "restrittiva" della giunta regionale di vietare agli studenti delle seconde e terze Medie di frequentare in presenza.

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