Blutec: via a udienza preliminare, Di Cursi patteggia

È cominciata a Torino l'udienza preliminare dell'inchiesta su Blutec, l'azienda di automotive che rilevò l'ex stabilimento Fiat di Termini Imerese. Le accuse, per i quattro imputati, si riferiscono - in base alle singole condotte - a presunti episodi di malversazione, autoriciclaggio, riciclaggio e bancarotta. Per il presidente, Roberto Ginatta, 73 anni, la difesa ha chiesto la scarcerazione; la procura ha dato parere favorevole. L'amministratore delegato, Cosimo Di Cursi, ha proposto di patteggiare (con il consenso dei pm) tre anni e sei mesi di reclusione dopo l'impegno a non chiedere di recuperare beni per 850 mila euro che gli erano stati sequestrati durante le indagini. Chiamati in causa sono anche Matteo Orlando Ginatta, 28 anni, figlio di Roberto, e Giovanna Desiderato, 76 anni, storica segretaria dell'azienda. La vicenda, fra l'altro, riguarda la presunta sottrazione di 16 milioni che Blutec aveva ottenuto dalle autorità statali per il rilancio dell'area di Termini Imerese.

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