Regioni a Governo, turismo invernale rischia non rialzarsi

Il comparto turistico invernale "soffre oggi alcuni miliardi di mancato fatturato e che rischia, a crisi epidemica finita, di non avere più la forza di rialzarsi. Per questo è necessario mettere in campo misure immediate e proporzionate per le imprese e per i lavoratori stagionali". Lo ribadiscono le Regioni, che di fronte all'annunciata ipotesi di un nuovo rinvio dell'apertura degli impianti di risalita, si dicono disponibili da subito nella collaborazione istituzionale per trovare una soluzione condivisa e immediata. "Prendiamo atto dell'ipotesi annunciata dal governo di un nuovo rinvio dell'apertura degli impianti di risalita, prevista nell'attuale Dpcm il 18 gennaio, e del conseguente incremento della crisi di tutto il comparto turistico invernale della montagna, e chiediamo al governo di assumere un impegno serio nei confronti di questo settore, garantendo ristori certi, immediati e proporzionati alle perdite subite", scrivono le Regioni in una nota congiunta. "Durante i lavori della Commissione Speciale Turismo della conferenza delle Regioni e delle Province autonome - continuano i rappresentanti delle Regioni - sono emerse le richieste che saranno avanzate al governo, in particolare una data garantita di apertura, ristori certi e immediati e proporzionati al minor fatturato della stagione agli impianti di risalita e a tutte le attività correlate. Stabilita una data certa sarà necessario dare continuità all'attività degli impianti di risalita nel rispetto delle limitazioni previste dalle linee guida del protocollo approvato dal Cts. La dinamica della diffusione del virus, e quindi la suddivisione delle zone a colori, determinerà, le relative limitazione in ordine alla mobilità delle persone piuttosto che al restringimento dei servizi".

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