TRAVAGLI DEMOCRATICI

Il Pd "copia" i grillini, per Torino arriva il Rousseau dem

L'annuncio di Vaccari, responsabile organizzativo del Nazareno: "A febbraio sarà pronta la piattaforma per le primarie online". Una notizia che riapre i giochi dopo la direzione di lunedì scorso. L'incognita sui tempi e il sempre più probabile rinvio delle urne

“A febbraio il Pd metterà a disposizione l’applicativo per le primarie online”. Un mese, forse meno. Ad annunciarlo è Stefano Vaccari, il responsabile dell’Organizzazione nella segreteria di Nicola Zingaretti. È bastato che la Federazione di Torino archiviasse le consultazioni per la scelta del sindaco, come accaduto nella direzione di lunedì, che anche nelle altre città scattasse l’allarme.

A Bologna ieri si è tornato a parlare della possibilità di allestire gazebo virtuali grazie a una piattaforma messa a disposizione dal Nazareno. E ora proprio dal vertice del partito nazionale arriva la conferma che sì “qualora fosse necessario ci sarà la possibilità di svolgere le primarie online”. Una mossa che potrebbe riaprire una discussione mai del tutto archiviata anche dopo il pronunciamento della direzione. I primi a ribellarsi sono stati i Radicali, che hanno candidato già in estate Igor Boni, poi c’è stato il vicepresidente del Consiglio comunale Enzo Lavolta, anche lui in campo qualora venissero chiamati a esprimersi iscritti ed elettori. E gli stessi deputati Davide Gariglio e Andrea Giorgis avevano chiesto in direzione di aspettare a cancellare le primarie dal novero delle possibilità per la scelta del prossimo candidato sindaco di Torino, al momento attestato sul duello tra Stefano Lo Russo e Mauro Salizzoni. Questioni tecniche e tattiche si mescolano in una partita a scacchi in cui le regole sono parte del gioco.

L’incognita principale resta il tempo: se l’applicativo sarà davvero disponibile a febbraio, nella migliore delle ipotesi si potrà votare tra marzo e aprile e a quel punto resterebbero due mesi striminziti per la campagna elettorale. Anche in questo caso il condizionale è d’obbligo perché com’è noto ci sono possibilità sempre più crescenti che le urne slittino in autunno aprendo nuovi inesplorati scenari (e rimettendo in campo la possibilità di primarie in presenza). Si procede a tentoni.

Per provare a fare chiarezza Vaccari ha convocato un vertice online per lunedì con tutti i segretari delle Federazioni del partito che andranno al voto. In quella sede probabilmente verranno offerti maggiori dettagli soprattutto su tempi e scadenze. Il segretario del Pd di Torino Mimmo Carretta tiene la posizione: “Confermo quanto ho detto in direzione. Se a Roma stanno lavorando per consentirci di svolgere primarie online è perché in presenza oggi sarebbero impensabili ed è l’assunto dal quale sono partito io”. A questo punto però potrebbe essere necessario rivedere il pronunciamento della direzione, che dava mandato al segretario di chiudere la partita entro due, massimo tre settimane. “Se domani il Pd ci mette a disposizione una piattaforma sono pronto a discuterne nel partito, a livello locale, e nella coalizione – prosegue Carretta –. Anche perché bisogna capire se esistono i presupposti politici per usare uno strumento simile”. Già in autunno l’ipotesi di primarie online era stata ventilata dal segretario regionale Paolo Furia, ma sia nel Pd che nel resto della coalizione la proposta era stata accolta con certa freddezza. Qualcuno potrebbe avere cambiato idea? “Si valuta tutto con attenzione ma nell’attesa non possiamo stare fermi. Sono ormai mesi che se ne parla” aggiunge Carretta.

L’ultimo contatto tra Torino e Roma sulla questione risale a prima di Natale, quando Saverio Mazza, braccio operativo del partito subalpino, contattò proprio Vaccari per avere lumi su questo applicativo. “Ci stiamo lavorando” fu allora la risposta. “Da allora – conclude Carretta – non abbiamo avuto aggiornamenti”.

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