ANTIVIRUS

Il Covid infetta anche la rete

La doppia pandemia. L'uso massiccio dello smart working è tra le cause della maggiore vulnerabilità di fronte a virus e frodi informatiche. Ogni dipendente visita in media quattro siti malevoli all'anno. I dati di Ermes, una startup torinese

Non bastava il Covid. Nel 2020, i virus hanno infettato più del solito anche la rete: dai classici malware alle ormai temutissime mail di phishing. Un fenomeno ingigantito dal massiccio ricorso allo smart working cui si è assistito nell’ultimo anno. Ogni dipendente visita mediamente 4 siti malevoli all’anno, esponendo la propria azienda a devastanti attacchi hacker: i dati emergono da una ricerca realizzata da Ermes, startup torinese che ha brevettato uno scudo in grado di bloccare i più sofisticati sistemi di spear phishing. Questo reato informatico ha infatti funestato il 2020 delle imprese mietendo vittime illustri come Twitter e eccellenze italiane come Enel, Geox,  Luxottica solo per citare alcuni dei casi più clamorosi.

L’azienda fondata da Hassan Metwalley ha analizzato oltre 86 milioni di connessioni Internet generate da un campione di 361 dipendenti di 13 aziende che operano in diversi settori industriali. I dati raccontano uno scenario che vede la maggior parte delle imprese esposte a minacce che non possono essere bloccate da firewall anche potenti e sistemi tradizionali. Grazie all’osservatorio di Ermes è stato possibile rilevare che nel 93% dei casi i dipendenti monitorati raggiungono involontariamente siti potenzialmente pericolosi senza essere bloccati. Il 91,97% ha esposto i propri dati a sistemi di web tracking durante la navigazione. Ad aggiungere un carico importante nel 2020 ci si è messo il Covid-19 su almeno due fronti: da una parte il massiccio ricorso allo smart working ha ha indebolito le difese delle aziende; dall’altra ha fornito un tema forte come esca per attirare l’attenzione degli utenti.

“La pandemia ha accelerato un processo già in corso ma il problema, purtroppo, arriva da lontano e deriva in parte dall'abitudine degli utenti a cedere i propri dati in cambio di servizi apparentemente gratuiti" sottolinea Metwalley, che dell'azienda oltreché fondatore è anche ceo. “A questo si aggiunge l’evoluzione degli attacchi hacker che provengono ormai per il 79% dal web, causando danni economici enormi, che nel 2021 si prevede toccheranno la cifra record di 6mila miliardi di dollari”. I dipendenti – e il browser che utilizzano per navigare e lavorare –  sono quindi il vero tallone d’Achille delle reti aziendali, da cui passano i furti di password e identità digitali utilizzate negli attacchi mirati alle imprese. E' qui che si innesta il sistema Ermes Intelligent Anti Phishing, potenziando i filtri tradizionali della navigazione web. Non solo su computer ma anche su smartphone e tablet, sempre più utilizzati per accedere alle reti aziendali. Gli algoritmi brevettati analizzano il traffico di ogni utente proteggendolo in tempo reale e sviluppano continuamente nuovi “anticorpi” per prevenire nuove aggressioni.

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