LOTTA AL COVID

A questo ritmo serviranno due anni per vaccinarci tutti

L'allarme dell'assessore alla Sanità Icardi che lamenta le difficoltà nell'approvvigionamento. In Piemonte la media attuale è di 6mila inoculazioni al giorno, ma occorre almeno triplicare. Da domenica si parte con gli over 80

Avanti di questo passo ci vorranno almeno due anni per vaccinare tutti i piemontesi. Quel che era chiaro da tempo nei dati sulle vaccinazioni oggi viene certificato anche dall’assessore alla Sanità Luigi Icardi, durante il suo intervento in Consiglio regionale. “Il collo di bottiglia è l’approvvigionamento – afferma Icardi –. Abbiamo incaricato la Società di committenza regionale (Scr) di esaminare canali alternativi: è anche un messaggio politico per dire al Governo che ai ritmi attuali ci vogliono più di due anni per vaccinare tutti”.

Non serve essere esperti di aritmetica per rendersene conto. Calcolatrice alla mano, per riuscire a immunizzare i quasi 4 milioni di abitanti della regione (escludendo gli under 16) in un anno bisognerebbe viaggiare al ritmo di 20mila iniezioni al giorno, invece finora la media è stata attorno alle 6mila al giorno. Troppo piano. Nei giorni scorsi sono arrivate oltre 50mila dosi di Pfizer per rimpinguare i magazzini e domenica inizierà la campagna per gli over 80, quella più importante perché sono proprio le persone in quella fascia d’età che affollano gli ospedali, colpite dal virus. “In Piemonte siamo oltre l'80% delle dosi di vaccino somministrate” prosegue Icardi. Bisogna accelerare, anche perché la prossima settimana sono attesi altri 51.480 vaccini Pfizer, 39.900 di Moderna e 51.500 di AstraZeneca, questi ultimi riservati per il personale scolastico e universitario e per le forze dell’ordine e della polizia, almeno in questa prima fase.

Intanto i contagi restano stabili nonostante la comparsa dei primi casi di variante inglese: “Abbiamo 700-800 casi di nuove positività giornalieri – ha ricordato l’assessore –. Nelle ultime due settimane non sono cresciuti ma neppure calano. L’andamento per classi di età mostra una crescita in quelle più giovani e una diminuzione negli anziani, quest’ultima per effetto delle vaccinazioni nelle Rsa. La fascia con più contagiati è quella fra 45 e 64 anni. L’occupazione delle terapie intensive è calata a 130-140 posti occupati, quella dei letti ordinari è sui 1.870, dopo essere scesa fortemente a dicembre. Ma in entrambi i casi – ha rimarcato Icardi – la decrescita è lentissima. Anche i decessi sono in riduzione, in proporzione ai contagi”.

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