LOTTA AL COVID

Piemonte arancione, da lunedì

Il Cts deciderà domani, ma sono scarse le speranze per la regione di rimanere in giallo. L'indice Rt sopra l'1 (seppur di poco) e altre allerte pesano sulla decisione. Bar e ristoranti aperti solo per asporto

Il Piemonte si prepara a tornare arancione, dopo quattro settimane di tregua tinte di giallo. Se già la scorsa settimana i parametri che avevano confermato la permanenza in zona gialla erano assai risicati, questa volta le probabilità di un passaggio al livello superiore di rischio sono altissime, sfiorano la certezza. La speranza è appesa a un decimale.

Come noto la classificazione arancione scatta quanto l’indice Rt è pari o superiore a 1, esattamente ciò che è accaduto in questi giorni, seppur di poco, sia nel caso dell’Rt puntale (1.02) che nel caso dell’Rt medio (1.03). La pressione ospedaliera resta stabile, con un lieve incremento nell’occupazione delle terapie intensive (dal 22% al 23%), mentre resta al 33% quella dei posti ordinari.

In assessorato alla Sanità così come alla presidenza della Regione non si coltivano troppe illusioni e, di fatto, ci si sta preparando alle ulteriori restrizioni. La circolazione sarà libera soltanto all’interno del Comune di residenza, con le deroghe previste e i bar così come i ristoranti potranno soltanto restare aperti per l’asporto dalle 5 alle 18, con un prolungamento dell’orario fino alle 22 per la ristorazione.

Nulla cambia per quanto riguarda la scuola. Cambia invece e non è un mutamento da poco, la data dell’entrata nel nuovo livello di rischio. Come annunciato nei giorni scorsi tra le intenzioni di Mario Draghi e riconfermato questa mattina dal ministro per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini nell’incontro con i governatori, la zona arancione scatterà solo da lunedì, in maniera tale da allungare il lasso di tempo tra l’annuncio e l’entrata in vigore della misura, riducendo seppure in parte i disagi per gli operatori economici.

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