Piazza San Carlo: testimone, non c'erano controlli

"Per quello che ho visto io all'ingresso in piazza San Carlo non c'erano controlli. Noi avevamo degli zaini e avremmo potuto metterci qualsiasi cosa". Lo ha detto oggi alla Corte d'assise di Torino un giovane di Guastalla (Reggio Emilia) che ha testimoniato al processo per i fatti del 3 giugno 2017. "Ero con tre amici - ha raccontato - per vedere sul maxi schermo la finale di Champions tra Juventus e Real Madrid. Alle 17 la piazza era già un caos. Non c'era quasi spazio per muoversi e non ci sentivamo al sicuro". Verso la fine della partita una serie di ondate di panico tra la folla provocarono un fuggi fuggi costato circa 1.600 feriti. Tra questi uno degli amici del testimone, che si è costituito parte civile e, in aula, ha raccontato l'impossibilità di ottenere cure immediate: "Avevo un taglio profondo alla mano e usai la maglietta come laccio emostatico. C'era un'ambulanza, ma anche tantissima gente che tentava di farsi medicare. Io non ci riuscii. Andammo in un ospedale ma non ci fu verso: il personale diceva che c'era gente più grave. Allora tornammo a Guastalla, dove arrivammo alle 3 e mezzo: al presidio medico mi dissero di tornare al mattino perché avevo delle schegge di vetro nella mano ed era necessaria una radiografia per individuarle una per una. Trovarono anche una frattura al polso. La prognosi fu superiore ai 40 giorni. Ancora oggi non ho sensibilita' al palmo della mano". 

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