ECONOMIA DOMESTICA

Le imprese tornano ad assumere

Stimati oltre 25mila nuovi ingressi nel mondo del lavoro a marzo. Sono di più rispetto all'anno scorso ma meno se confrontati con il periodo pre Covid. Particolarmente ambiti specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche

Oltre 25mila nuovi ingressi nelle imprese piemontesi attesi per marzo. C’è un tentativo di ripartenza nell’economia regionale e se ieri, l’indagine di Unione industriale torinese e Confindustria Piemonte, fotografava un quadro di progressivo ritorno a un clima di fiducia tra piccoli e grandi imprenditori, oggi è llettino mensile del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal,a fornire dati in grado di guardare al futuro con maggiore ottimismo. Proiezioni che evidenziano un trend in crescita di 7.910 unità rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso ma ancora non ai livelli del 2019, ultimo anno pre Covid, quando gli ingressi nel mondo del lavoro furono 28.280.

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Il 78 per cento dei 25.060 nuovi lavoratori sarà inquadrato come dipendente. Nel 31% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 69% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita). Complessivamente nel trimestre marzo-maggio 2021 le entrate stimate saranno circa 69.360. Delle 25.060 entrate stimate in Piemonte a marzo il 16% è costituito da laureati, oltre uno su tre sono diplomati, mentre le qualifiche professionali e l’assenza di un titolo specifico pesano entrambi il 24%.

In uno scenario caratterizzato ancora dalle restrizioni per il Covid e dall’incertezza legata all’andamento della campagna vaccinale, sono, ancora una volta, i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro (60%, dato in forte calo però rispetto al 68% registrato nello stesso periodo dell’anno precedente). Ilcomparto manifatturiero, genera circa il 28% della domanda mentre il settore edile, grazie anche ai nuovi incentivi, segna oltre 3mila entrate programmate nel mese di marzo e poco meno di 9mila per l’intero trimestre marzo maggio.

Permangono, infine, le difficoltà di reperimento di alcune figure professionali: in 35 casi su 100 le imprese piemontesi prevedono, infatti, di avere difficoltà a trovare i profili desiderati, quota superiore rispetto a quella media nazionale (32 imprese su 100). Le professioni più difficili da reperire in regione, così come a livello nazionale, sono gli specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche.