BANCHI DI NEBBIA

Ultimo giorno di scuola in piazza

Prima della pausa per le vacanze pasquali e alla vigilia dell'annunciato rientro in classe, gli studenti torinesi sono tornati sotto il balcone della Regione. "Ci hanno fregato vogliamo chiedere a Draghi e Cirio di far ripartire tutte le medie e i licei"

“In mezzo al cammin delle Medie mi ritrovai davanti a un pc oscuro che la retta via era smarrita”. È uno dei cartelli esibiti stamattina in piazza Castello, a Torino, dagli studenti che protestano contro la didattica a distanza. Alcune decine di allievi di elementari, medie e superiori sono tornati sotto il balcone della Regione Piemonte per ribadire la necessità di riaprire al più presto le scuole. I giovani, seduti per terra, come già avvenuto in altre occasioni, hanno seguito le lezioni sui loro computer, esponendo una serie di cartelloni e striscioni. “Chi mi spiega perché io a scuola non ci posso andare”, “Colpevole di essere nata nel 2007, per noi di terza media la scuola resta chiusa”.

Con gli studenti i promotori dell’iniziativa, il comitato spontaneo di genitori, docenti e studenti di Priorità alla Scuola, hanno chiesto ancora una volta di ricominciare da subito con le lezioni in presenza, osservando, fra le altre cose, che sono aumentate del 40 per cento fra i giovani le richieste di accesso al Centro per i disturbi del comportamento alimentare. “I ragazzi – m spiegano gli organizzatori – soffrono di più davanti ai divieti di socializzazione imposti da un lockdown dopo l’altro”. La protesta ha coinvolto anche altri centri della provincia torinese: Ivrea (stamattina Dad in piazza Ottinetti), Moncalieri (sit in in piazza Vittorio Emanuele dalle 18.30) e San Maurizio.

“Noi a Pasqua non faremo sogni tranquilli”. Anita e Lisa, le studentessa torinesi simbolo della lotta contro la Dad non sono fiduciose. Oggi doveva essere l’ultimo giorno di lezioni a distanza, che seguono in piazza, ma dopo le vacanze rientreranno in classe solo fino alla prima media. “Non capiamo perché la nostra insegnate di matematica in prima fa lezione in presenza e con noi in Dad”, domanda Lisa. “Abbiamo la stessa grinta, anzi, di più di quando abbiamo incominciato la protesta. Ci hanno fregato – aggiunge Anita – vogliamo chiedere al presidente Draghi e al presidente Cirio di far ripartire anche le seconde, le terze e i licei perché non sono diverse dalle altre classi. A scuola c’è più controllo, lo dicono anche gli scienziati”. La sorpresa di Pasqua? “Riaprire, solo quello chiediamo”, concludono Anita e Lisa.

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