Rachid rifiuta casa del Comune di Torino. Poi cambia idea

Ha rifiutato la casa assegnatagli dal Comune, dopo che i vigili urbani gli avevano sequestrato l'auto in cui viveva in strada, Rachid Saiad, l'uomo balzato agli onori delle cronache nel 2013 per aver salvato madre e figlia finite con l'auto in un fosso. "Dallo staff della sindaca mi avevano detto che mi avrebbero assegnato un monolocale in autonomia - spiega - invece qui ci sono restrizioni di orari, di ingresso e di uscita. Meglio dormire in strada, da uomo libero". La casa che doveva andare a Rachid, ribattezzato l'Angelo per aver salvato la vita alle due donne e poi finito in strada dopo aver perso il lavoro, è agli Asili notturni Umberto I di via Ravenna. Questa mattina Rachid Saiad si è presentato nella struttura, ma ha rifiutato l'accoglienza. "Mi sento preso in giro - sostiene - sapevo che mi avrebbero dato un alloggio temporaneo ma in autonomia, invece non hanno rispettato l'accordo".

Dopo alcune ore di riflessione, però, Rachid Saiad ha cambiato idea e ha accettato la soluzione abitativa offerta dal Comune di Torino. "Ho avuto una reazione nervosa, istintiva. Ho sbagliato a comportarmi così, sono umano. Ma è un brutto periodo per me, con tanti problemi sulle spalle", spiega all'ANSA Rachid. "Chiedo scusa all'amministrazione comunale - aggiunge -, che ringrazio per il suo interessamento e per avermi dato questa stanza". L'uomo, balzato agli onori delle cronache per aver salvato nel 2013 madre e figlia finite con l'auto in un fosso, era rimasto senza casa dopo aver perso il lavoro e nei giorni scorsi la polizia municipale gli aveva sequestrato l'auto, priva di assicurazione, in cui dormiva. L'amministrazione comunale si è adoperata per dargli accoglienza agli Asili notturni Umberto I di via Ravenna, ma questa mattina l'uomo, di origini marocchine, aveva rifiutato la sistemazione, che comporta il rispetto di alcune regole negli orari di ingresso e uscita. Ora il ripensamento.

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