Covid: Epat Torino, partenza fredda dehors

Partenza fredda per i dehors. Secondo un'indagine dell'Epat di Torino, si registra un forte decremento di incassi: il 63% degli operatori aperti il danno è del 50%, per il rimanente 40% non è inferiore al 30%. Anche il coprifuoco alle 22, toglie agli operatori incassi: per il 60% tra il 10 ed il 30%, per il rimanente 40% si sfiorano il 50%. In ogni caso l'occupazione media del dehors in questi primi 2 giorni non ha superato il 10%. Insomma "la fiducia non è stata premiata e non solo per questioni meteorologiche". "Le norme, arrivate con un po' di anticipo rispetto ai precedenti decreti, hanno scontato difficoltà interpretative tali da lasciare gli operatori in grandi incertezze come nel passato. Ma l'aggravante è che alcune, pur pervenendo da massimi organi come il Ministero dell'Interno, sono incomprensibili e persino non giustificate dal punto di vista giuridico. Dopo 14 mesi di blocco delle attività di ristorazione, almeno l'aspettativa di una regolamentazione puntuale non dovrebbe essere tradita: in zona gialla i bar hanno sempre avuto la possibilità di effettuare la somministrazione al banco anche in virtù del fatto che si tratta di un consumo veloce, che non implica una lunga permanenza all'interno degli esercizi e tutto quello che non è modificato dall'ultimo decreto deve rimanere come prima" spiega Claudio Ferraro, direttore Epat. "In un bar più si crea disponibilità di spazio più si evitano assembramenti. L'abbiamo sempre sostenuto anche se i dati sanitari alla mano degli ultimi controlli dei Nas dimostrano ben altre sedi per la rischiosità di contagio rispetto a un pubblico esercizio che rispetta le regole" aggiunge Alessandro Mautino presidente Epat.

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