LOTTA AL COVID

Sanitari senza vaccino, linea dura della Regione

Sono 20mila i medici, infermieri e impiegati amministrativi che finora hanno preferito non sottoporsi alla somministrazione. "Non sono tutti no vax, ma la legge va applicata". Rischiano il licenziamento

Sono ancora ventimila i sanitari piemontesi che non si sono ancora vaccinati contro il Covid. Tra questi ci sono medici, infermieri e impiegati in mansioni amministrative di Asl e ospedali. “Non sono ventimila no vax, sono 20mila soggetti che al momento non risultano vaccinati, ma le motivazioni possono essere plurime”, spiega Antonio Rinaudo, coordinatore dell’area giuridica dell’Unità di crisi regionale in occasione della visita all’hub vaccinale del Valentino con il governatore Alberto Cirio. Nei loro confronti, spiega l’ex magistrato, “la legge impone la linea dura”, che può arrivare fino al licenziamento. Nei prossimi giorni una informativa sarà inviata loro, come anche all’Ordine professionale di appartenenza e al datore di lavoro. “L’ordine provvederà a sospendere, mentre il datore di lavoro o toglierà quel lavoratore dalla sua mansione a contatto con le persone, oppure sospenderà lo stipendio” spiega Rinaudo.

Sulla stessa linea il governatore del Piemonte: “I numeri che sono stati pubblicati sono reali ma devo sottolineare che si stanno riducendo, nel senso che non tutte sono persone che non vogliono vaccinarsi. Ci sono anche coloro che sono solo scettici, che però stanno maturando alla luce dei risultati che tutti vediamo l’idea di vaccinarsi. E per coloro che decideranno invece di ostinarsi nella loro idea di non fare la vaccinazione, che per i sanitari è obbligatoria perché lo dice una legge dello Stato, dico che le leggi bisogna rispettarle”. “Come difendo la non obbligatorietà della vaccinazione per le persone che non svolgono professioni sanitarie – ha rimarcato Cirio – difendo anche il fatto che chi per mestiere convive tutti i giorni con la fragilità delle persone debba vaccinarsi. Se non lo vuole fare applicheremo la legge, che vuole dire mansioni diverse non a contatto con il malato, e come ultima ratio anche l’interruzione del rapporto di lavoro. È una legge dello Stato, tutti i mestieri hanno degli obblighi che devono essere rispettati”. Cirio non ha mostrato preoccupazione sul fronte della tenuta del sistema sanitario: “Sarei più preoccupato che un nostro anziano potesse prendere il Covid da un medico che ha rifiutato di vaccinarsi e lo va a curare a casa”.