LOTTA AL COVID

Vaccinazioni e tamponi, piano scuola per non tornare in Dad

Si moltiplicano gli appelli a rendere le somministrazioni obbligatorie tra insegnanti e operatori scolastici. Figliuolo: "Decisione che spetta al Governo". Le linee della Regione in vista di settembre: almeno una dose agli studenti e ciclo completato per il personale

"Abbiamo nove regioni che viaggiano dal 77 al 50 per cento di personale scolastico non vaccinato, e questo non va bene”, dice il generale Francesco Paolo Figliuolo parlando in quel Piemonte che non appartiene alla black list, avendo una adesione che si aggira attorno all’87%. E se come dice il commissario straordinario “è importante che soprattutto in quelle regioni si convinca il personale docente e non docente a fare questo atto di generosità, perché solo così riparte il paese”, anche in Piemonte la percentuale deve ancora crescere.

A oggi il personale scolastico che ha aderito al piano vaccinale è di 105mila persone su una platea complessiva di 120mila. Un dato decisamente confortante soprattutto rispetto a quelle regioni in cui l’astensione è stata più alta, cui ha fatto riferimento Figliuolo. Sono 93.300 quelli che hanno già ricevuto una dose, mentre 82.300 hanno completato il ciclo vaccinale. Si parte da qui per avviare il piano Scuola Sicura della Regione fondato su tamponi e vaccini di massa per poter partire in presenza sin da settembre e scacciare l’incubo Dad. Oggi il debutto, senza prenotazione, negli hub vaccinali dei giovani tra i 12 e i 19 anni. E sarà dedicato agli over 12 l’open day da 1.500 vaccini in programma sabato al Valentino, questa volta con prenotazione dal sito www.ilpiemontetivaccina.it. L’obiettivo è di arrivare a metà settembre, quando si apriranno le scuole, con almeno una dose somministrata a tutti i ragazzi tra i 12 e 19 anni, e con il ciclo vaccinale completato per gli insegnanti e personale non docente tenendo conto che in Piemonte a oggi sono 16mila quelli che ancora non hanno aderito alla campagna vaccinale.

E se il vaccino “resta l’arma principale” come ha spiegato Cirio, la Regione intende combattere la diffusione del virus anche attraverso un programma specifico di screening ogni quindici giorni a partecipazione volontaria rivolto al personale docente e non docente di tutte le scuole statali e paritarie e test salivari e tamponi rapidi prima dell’avvio dell’anno scolastico per gli alunni delle scuole elementari e medie.

“L'obiettivo finale è portare in presenza tutti. Ne va del benessere personale e sociale dei nostri ragazzi. Non possiamo permetterci un anno come quello che abbiamo passato” aggiunge Figliuolo nella sua prima tappa all’hub Lavazza dove gli viene presentato il Piano Scuola per la riapertura di settembre. Liquida con diplomazia e senza alimentare tensioni il gruppuscolo di No Vax che lo ha atteso: “Ognuno deve scegliere in funzione della propria coscienza. Il vaccino è libero, ma vaccinandoci salviamo la nostra vita e quella di chi ci sta vicino. "Ho visto che ci sono tanti giovani – ha commentato di fronte ai ragazzi in attesa di essere vaccinati - E c’è anche qualcuno contrario è giusto così: il nostro è un Paese libero”. 

Ma parlando della scuola, il grande nodo che, se non risolto del tutto, rischia di stringersi a settembre con chiusure e didattica a distanza, è inevitabile affrontare la questione dell’obbligo vaccinale per gli insegnanti. “Sono riflessioni che devono essere prese a livello di cabina di regia e di Consiglio dei ministri – risponde il commissario alle domande dei giornalisti –. In questo momento non sono in grado di dirlo, aspettiamo come vanno i dati”. L’eventualità di un provvedimento in tal senso, un green pass per i docenti, sembra tuttavia prendere sempre più consistenza a livello governativo, anche se nella larghissima maggioranza le opinioni in merito sono diverse e in molti casi discordanti. 

Intanto dall’Associazione nazionale famiglie numerose arriva l’esortazione al personale scolastico che ancora non si è vaccinato “a farlo con urgenza per il bene comune e dei ragazzi”, come afferma il presidente Mario Sberna. "La scuola in Dad è stata veramente difficile, in particolare per noi famiglie numerose – spiega ancora –. Oltre alla difficoltà oggettiva di avere gli strumenti tecnologici sufficienti per soddisfare le esigenze di tutti i figli in orari uguali, abbiamo affrontato anche una grande fatica da un punto di vista economico”. E a chiedere la vaccinazione obbligatoria per il personale scolastico era già stata nei giorni scorsi l’associazione dei presidi. “La scuola non deve più fermarsi”, ha detto la sindaca Chiara Appendino, nel corso dell’incontro con Figliuolo. 

Un segnale decisamente incoraggiante, come ha sottolineato lo stesso commissario accompagnato dal presidente della Regione Alberto Cirio, dall’assessore alla Sanità Luigi Icardi e alla Protezione civile Marco Gabusi, all’Istruzione Elena Chiorino e ai dirigenti del Dirmei e dell’Unità di Crisi.   “Temevamo un po' di freddezza, stiamo vedendo l'esatto contrario. Dai giovani arriva un segnale molto positivo – ha osservato Cirio –. L'aprire alla vaccinazione libera senza prenotazione per la fascia di età 12-19, partita proprio oggi, era mirato a superare questa freddezza. Però a quanto vediamo non c’è stata”.

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