Difesa europea, asset per Torino

Torino, Parigi, Monaco le capitali della Difesa Europea. In parte lo sono già ma è la “lezione” subita in Afghanistan che deve insegnarci che nel futuro prossimo, per costruire effettivamente un Europa Unita, serve una politica economica e una politica della difesa univoca.

L’esperienza afghana induce a molte riflessioni politiche e sociali che lascio agli analisti veri e anche ai tuttologi. Rimarco solo che, non solo l’Afghanistan, ma la Libia, il ruolo della Turchia e l’espansionismo russo nonché cinese e il ritiro dagli scenari internazionali degli Usa ci dicono che o l’Europa gioca anche un ruolo forte sulla politica estera oppure a partire dal Mediterraneo il globo terracqueo diventerà sempre più ingovernabile.

Ecco perché Torino può aumentare il suo protagonismo nel Sistema di Difesa Europeo se l’Europa prende unitariamente in mano il suo destino. Parlare di questi temi, di solito, fa rizzare i capelli ai pacifisti ma è un tema che non si può evitare. Inoltre vorrei ricordare che dal Sistema di Difesa non escono solo gli Efa ma pure i sistemi di pattugliamento e monitoraggio del territorio, compreso il mare; i sistemi satellitari di osservazione; i sistemi di difesa elettronica e radaristica; il trasporto militare che tanto ruolo ha nel campo del soccorso a fronte di calamità naturali e non.

Tutti Sistemi cosiddetti duali; si, certo tranne l’Efa che al massimo può essere di dissuasione, intercettazione, desistenza! Ma Sistema duale significa soprattutto che gli studi (pensiamo all’aerodinamica ad esempio), la progettazione, i materiali impiegati, le tecnologie, lo sviluppo informatico hanno forti ricadute sull’impiego civile nei più svariati campi. Dal trasporto civile all’automotive, ai tessuti, all’ambiente e anche nel campo medico se pensiamo alla preparazione e sperimentazioni fatte dagli astronauti.

Il Piemonte, non solo con Leonardo, ha circa 300 aziende impegnate nel settore aerospaziale circa 15mila addetti, una media di 4 mld di fatturato e un po' meno del 20% dell’export nazionale. Vanta un’eccellenza ingegneristica che non teme confronti e anche produzioni speciali come i cuscinetti di Villar Perosa della Skf. Torino, sito in cui si raggruppa la maggior parte delle attività piemontesi, ha le carte in regola per migliorare il suo asset dentro una nuova strategia europea che però dipende dalla volontà politica europea di definire e costruire, finalmente, un preciso ruolo politico mondiale per l’Europa.

Tocca quindi alla politica, quella con una vision non quella a “geometria variabile” a seconda se il giorno è pari o dispari, al Parlamento europeo, ai Parlamenti nazionali dare linee di indirizzo per costruire un Europa Unita in economia e nella Difesa.

L’Italia, con Torino protagonista, deve essere determinante in questo ambito e non mi si venga a dire che si sta già realizzando il polo aerospaziale in c.so Marche, parlavo di “volare alto” e guardare al futuro non di progetti, seppur utili, del passato. Torino capitale europea, insieme a Parigi e Monaco, della Difesa Duale (d’ora in poi potremmo chiamarla così) sarebbe una strada che dal punto di vista del lavoro, dell’occupazione e dello sviluppo del territorio varrebbe la pena costruire. E dire che siamo in campagna elettorale ma l’argomento è delicato, quindi… 

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