(DIS)SERVIZI SANITARI

In lista d'attesa anche al telefono.
Il Sovracup mette giù la cornetta

Il numero unico di prenotazione che avrebbe dovuto risolvere i problemi diventa una porta sbattuta in faccia ai cittadini. Decine di minuti per sentirsi rispondere di richiamare. E l'app rimanda al numero verde - ASCOLTA L'AUDIO

Ad allungare l’attesa per una prestazione sanitaria in Piemonte, evidentemente, non è solo la carenza di medici e infermieri, ma anche di operatori di call center di certo meno difficili da reperire sul mercato del lavoro rispetto ai professionisti appena citati.

Solo un marziano a Torino avrebbe potuto credere al minuto medio di attesa per parlare con una persona (dopo eterne litanie registrate) e poter prenotare una visita, degli esami o quant’altro serve e deve essere fornito dall’osannato SovraCup, il sistema centralizzato di prenotazione che risponde (si fa per dire) al numero 800.00.05.00. Insomma, nessuno si è illuso che fossero rapidi nel tirar su la cornetta quanti i pompieri. Ce ne passa da qui a doversi sorbire minuti di indicazioni registrate, aver pigiato quasi tutti i tasti del telefono, aver aspettato ancora a lungo nell’attesa di un’umana presenza sia pure in voce e poi sentirsi dire dal solito disco rotto “ci scusiamo per l’attesa, i nostri operatori sono ancora impegnati, la invitiamoo a richiamare in un altro momento. Click”. Eh, no cara anonima voce col timbro di chi vorrebbe accettare l’invito a cena, ma poi ti dà buca. No, così non va proprio. Perché di altri momenti nel abbiamo provati tanti, almeno una mattina intera.

Sempre lei, la voce del Sovracup, ci aveva ricordato che “la chiamata potrebbe essere registrata per fini di rilevamento del servizio offerto”. Intanto lei, cara voce registrata, e più di lei chi le ha scritto il testo sappia che di offerto non c’è un bel nulla visto che questo servizio lo paghiamo noi tutti cittadini. Detto questo non siamo riuscito ad avvisarla, ma stavolta a registrare siamo stati noi. Compreso quel click dopo l’invito a richiamare in altro momento che è una porta in faccia sbattuta con arroganza in faccia a chi chiede un suo diritto, chiede di poter prenotare un esame del sangue, una visita e per farlo è disposto pure a sorbirsi i blabla sulla privacy e altre amenità varie. Comunicazioni dovute, si dirà. Giusto. Come dovuta dovrebbe essere la risposta, possibilmente rapida ed efficiente.

Gli operatori sono pochi? Con tutto il rispetto per loro, non si tratta di professione che preveda un curriculum accademico e di giovani (e meno giovani) in cerca di lavoro ce ne sono eccome. Vogliamo pensare male (magari azzeccandoci) che chi gestisce il servizio preferisca far aspettare ore ed ore ai cittadini piuttosto che pagare qualche stipendio in più? Nel frattempo avendo imparato a memoria meglio del San Martino del Carducci alle elementari il messaggio del SovraCup proviamo a seguire l’indicazione ricevuta: “la informiamo che è disponibile per la prenotazione anche un’app per smartphone”. Eccola sullo schermo: “Cup Piemonte. Inquadriamo il primo codice a barre della ricetta, poi il secondo, ormai è fatta pensiamo di fronte a quella ricetta per banali esami di routine del sangue. Poi la scritta: “appuntamento non prenotabile tramite app, rivolgersi al Cup”. Sono passate ore dalla prima telefonata, la risposta sempre la stessa. Lì il tempo sembra non contare nulla. Quello degli altri.

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