ECONOMIA DOMESTICA

Torino mette la quarta, accelera l'industria piemontese (+25%)

Rimbalzo oltre le attese della produzione manifatturiera nel secondo trimestre dell'anno. Vola il capoluogo grazie ai mezzi di trasporto. Le grandi aziende reagiscono meglio delle piccole. Tutti i dati della periodica indagine di Unioncamere

È l’indicatore che più di tutti certifica la ripresa in atto nell’economia piemontese. Nel secondo trimestre dell’anno la produzione industriale ha fatto registrare un rimbalzo sopra le attese dopo il crollo (-15,3%) avvenuto nell’analogo periodo dell’anno scorso, complice la pandemia e le misure restrittive del governo che aveva chiuso anche le fabbriche. Così dopo i dati confortanti su pil ed export, l’industria conferma lo scatto in avanti dell’economia regionale che tra aprile e giugno ha visto una crescita del 25,1% rispetto allo stesso trimestre del 2020 (nei tre mesi precedenti la prima inversione di tendenza, +5%).  

Il fatturato totale registra un aumento del 23,3% grazie soprattutto al trend positivo evidenziato dai mezzi di trasporto, dai metalli e dalla filiera tessile. Gli stessi settori spingono il risultato del fatturato estero che cresce del 30,7%. Sul fronte degli ordinativi, lo sviluppo sul mercato interno si attesta al +17,5% rispetto all’analogo periodo del 2020. Su questo risultato incide pesantemente la crescita sostenuta di metalli, tessile e meccanica. La variazione tendenziale degli ordinativi esteri risulta pari a +33,2%, frutto della forte espansione degli ordinativi oltre confine dei mezzi di trasporto (+64,7%). Il grado di utilizzo degli impianti si attesta al 65,1%, ovviamente superiore al 50,2% del II trimestre 2020, ma ancora inferiore rispetto al 68,2% del II trimestre 2019.

Sono i dati dell’indagine congiunturale di Unioncamere Piemonte che il presidente Gian Paolo Coscia accoglie positivamente ammonendo però sulla necessità di sostenere questa crescita “attraverso una profonda semplificazione amministrativa e una strutturale transizione al digitale”.

L’andamento espansivo della produzione manifatturiera regionale appare il frutto dei risultati positivi registrati dalle imprese di tutte le dimensioni dei principali comparti di specializzazione. A livello settoriale risultano in ripresa i trend di tutti i comparti. Lo sviluppo più consistente a livello produttivo appartiene ai mezzi di trasporto (+84,9%), seguiti dai metalli (+30,3%). Un dato superiore all’incremento medio regionale caratterizza anche il settore dell’elettricità e dell’elettronica (+26,7%). La meccanica, con una variazione rispetto all’analogo periodo del 2020 del +25,1% si attesta esattamente in linea con la media piemontese, mentre una crescita del 19,8% viene segnata dalla filiera tessile che finalmente, dopo la battuta d’arresto del 2020 e di inizio 2021, torna nettamente in positivo. Per il comparto della chimica e della plastica la crescita della produzione raggiunge il13,0%, mentre l’aumento meno elevato viene registrato dal settore del legno e del mobile (+9,7%).

Focalizzando l’attenzione sul comparto dei mezzi di trasporto, si rileva come la performance fortemente espansiva del secondo trimestre 2021 risulti il frutto di una consistente e diffusa crescita della produzione di tutte le principali specializzazioni regionali dalla fabbricazione di autoveicoli a quella di aeromobili, prodotti aerospaziali e componenti autoveicolari.

Analizzando il campione delle imprese manifatturiere intervistate sotto il profilo della classe di addetti emerge come l’intensità dell’incremento risulti direttamente proporzionale alla crescita dimensionale. Le micro imprese (2-9 addetti) crescono meno (+9,3%), fanno meglio quelle di piccole dimensioni (10-49 addetti) che incrementano la produzione del 16,6% rispetto all’analogo periodo del 2020. Le aziende di medie dimensioni (50-249 addetti) evidenziano uno sviluppo del 25,5% in linea alla media complessiva regionale e le grandi realtà (250 addetti e oltre) mostrano di aver intrapreso più velocemente il percorso di uscita dalla crisi (+51,6%).

È Torinoa trainare il resto della regione con una crescita del 34,3% grazie alla performance dei mezzi di trasporto. Il Verbano Cusio Ossola, sostenuto dalla crescita produttiva del comparto dei metalli, segue con un +25,4%. Poco al di sotto della media regionale troviamo Novara (+21,8%) trainata dalle aziende della metalmeccanica e Biella (+18,3%) che beneficia della ripresa della filiera tessile. Vercelli mostra un incremento della produzione pari al +14,7%, con i comparti del tessile e della chimica che segnano variazioni positive più elevate. Nel sud della regione sia Alessandria, trainata dal settore orafo e dalla metalmeccanica, che Cuneo, graziea metalmeccanicaetessile, registrano una variazione tendenziale del +12,8% accompagnate a breve distanza da Asti con un +10,7%, frutto della crescita di chimica/plastica e metalmeccanica.

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