LOTTA AL COVID

"Sequestrati" in quarantena,
la Regione ci mette un tampone

Ridotti i casi in cui è necessario essere "liberati" dai Sisp. Per i contatti di caso è sufficiente il test negativo. Cambiamenti anche per alunni e studenti. Resta il nodo dei guariti ostaggi dei ritardi dei servizi di igiene. Presti: "Ora potranno velocizzare le procedure"

Un tampone sulla questione dei tamponi. Porta al gioco di parole, tra metafora e realtà, quanto deciso o per meglio dire comunicato dal Dirmei al fine di mettere, appunto, una pur utile toppa sul problema delle quarantene, in particolare delle procedure per uscirne senza dover attendere giorni dopo l’esito negativo del test.

Bloccata davanti al muro della legge dello Stato che regola gli isolamenti contumaciali e non consente di evitarne la gestione da parte dei Sisp, i servizi di igiene e sanità pubblica delle Asl non brillanti di rapidità, la Regione nelle sua varie articolazioni in campo per la pandemia si arrabatta come può. A fronte di un servizio il cui potenziamento, dopo i ritardi e le inefficienze pesantissimi nei primi mesi dell’emergenza, non ha dato i risultati attesi, l’Unità di Crisi mette in più possibile ordine nelle norme e richiama tutti, dalle Asl alla medicina del territorio (ma anche gli stessi cittadini), al rispetto di quanto previsto dalla circolare del ministero dello scorso agosto. Piuttosto che niente, meglio piuttosto.

E allora ecco uno dei chiarimenti che dovrebbero evitare libere interpretazioni con tutto quel che ne consegue: “Per i contatti stretti di un caso la quarantena può essere revocata a seguito di test antigenico o molecolare negativo (effettuato presso strutture pubbliche o private) al termine dei periodi previsti per vaccinati o non vaccinati, sempre in assenza di sintomi. I soggetti che riceveranno l’esito negativo caricato sulla piattaforma Covid-19 – spiega il consulente strategico per il Covid Pietro Presti – potranno essere considerati liberi dalla misura della quarantena. Tale disposizione è valida anche per l’uscita dal periodo di quarantena degli studenti contatti stretti di un positivo”. In questi casi, dunque, non è necessario il disco verde dei servizi di igiene e sanità delle Asl e, come auspica lo stesso Presti “i Sisp saranno nelle condizioni per concentrarsi maggiormente sulla gestione degli isolamenti e sulle procedure per revocare nel più breve tempo possibile il provvedimento dopo l’esito negativo del tampone”. 

A propositi di tamponi, “chi si sottopone all’antigenico o al molecolare dopo un contatto di caso, se l’esito è negativo non deve più aspettare il Sisp. Questo è un cambiamento importante nelle procedure in Piemonte”, spiega Presti ricordando che sul territorio reginale la procedura era quella di attendere il via libera da parte del servizio. “Un altro aspetto importante riguarda la scuola. Al di là della quarantena scolastica che resta, il bambino che dopo 7, 10 giorni risulta negativo al tampone è libero di uscire”. Un criterio che, come osservano gli esperti del Dirmei, sarebbe applicabile dal punto di vista epidemiologico anche ai positivi che a fronte di un tampone risultano negativizzati, ma il nodo resta la sospensione del Green Pass. Senza la dichiarazione di avvenuta guarigione da parte del Sisp si violerebbe la norma, lasciando libere di circolare persone con il certificato verde sospeso. Questo caso, che poi è quello per cui si lamentano i maggiori ritardi, resta vincolato alla norma nazionale. Pur a fronte del notevole aumento dei contagi, ma sgravati da una serie di incombenze, i Sisp riusciranno dai prossimi giorni ad evitare di costringere persone guarite a rimanere ancora ostaggi di ritardi? 

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