GRANA PADANA

Lega, guerra degli staff in Regione.
Gruppo in subbuglio contro Preioni

A due terzi dei collaboratori del Consiglio non è stato rinnovato il contratto. Capogruppo alle corde, c'è chi come Fava minaccia di fare le valigie (o forse viene spinto ad andarsene). Un'altra grana dopo il "caso Allasia" e le tensioni con FdI

Non c’è solo il “caso Allasia”, il rinnovo delle cariche nell’ufficio di presidenza del Consiglio regionale e i rapporti burrascosi con gli alleati di Fratelli d’Italia. Il gruppo della Lega, dove coabitano 23 consiglieri, è in subbuglio e ora a finire nel mirino c’è pure il numero uno Alberto Preioni. Già prima di Natale per il mancato rinnovo dei contratti di numerosi collaboratori si è scatenata la rivolta interna, alcuni – come Mauro Fava – hanno addirittura minacciato di lasciare il gruppo se non saranno subito riattivati tutti i rapporti di lavoro con gli staffisti. C’è chi dice che il consigliere di Cuorgnè sia pronto ad approdare a FdI, magari dopo un breve soggiorno nel gruppo Misto, cosa che indebolirebbe ulteriormente il principale azionista del centrodestra piemontese.

Per ora sono solo nove (su trenta circa) gli staffisti confermati dopo il giro di boa di fine anno, “e di questi ben cinque sono del Vco” fanno notare i detrattori di Preioni. Lui ha provato a correre ai ripari convocando una riunione dopo le feste, il 12 gennaio ma per molti è troppo tardi. “Si stanno facendo perdere per niente giorni di salario e di contributi ai nostri militanti e iscritti che ci rappresentano sul territorio e nelle sezioni” lo attacca Fava sulla chat del gruppo. Lui risponde con un vocale che sembra registrato davanti a una buona bottiglia. “Più di una volta mi avete dato mandato di rivedere l’ufficio perché tutti ritenevamo di avere trenta fotocopiatori di A4” afferma biscicando. Il suo punto di vista è chiaro: serve meno quantità e più qualità. I nove dipendenti riconfermati “vanno benissimo per far funzionare l’ufficio” dice Preioni, ma viste le “pressioni per confermare l’uno o l’altro” ha indetto la riunione di metà gennaio. Poi ribadisce la sua posizione: “Rimango dell’idea che serve un budget per attivare alte professionalità” e chi non capisce “le necessità del momento per lo sviluppo futuro arrivi con una proposta di co.co.pro che almeno costa meno al gruppo”.

Sembra una resa o quanto meno una richiesta di tregua che alcuni però non sono disposti ad accogliere. “Il budget di 1,2 milioni in dotazione al gruppo potrebbe bastare per confermare tutti i dipendenti e anche per introdurre qualche alta professionalità” dice un consigliere allo Spiffero. A Preioni il compito di trovare un compromesso se non vuole finire lui “licenziato”.

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