Uncem, assenza medici emergenza cronica in territori montani

"La mancanza di medici e pediatri di base sui territori è da anni sui tavoli del Ministro Speranza e di tutto il Governo. L'intervento sarà sempre tardivo". Lo afferma Marco Bussone, presidente nazionale di Uncem, unione dei Comuni e degli Enti Montani, commentando l'ordinanza firmata tre giorni fa dal sindaco di Ferriere, nel Piacentino che chiede ai suoi concittadini "di porre in essere ogni attenzione al fine di evitare di avere necessità del medico". "Le ordinanze del 'vietato ammalarsi' dei Sindaci della Val Trebbia - dice Bussone - non sono altro che una nuova puntata nell'emergenza dei servizi nei territori alpini e appenninici. Se Speranza ci riceve, gli spieghiamo come non stia funzionando la medicina territoriale nelle zone montane. L'assenza di questi servizi è la prima causa di abbandono e spopolamento. Senza medici è evidente che si preferisce andare altrove. Ma la soluzione non sono le case della salute e gli ospedali di comunità per i quali si stanno investendo, un po' in fretta e a caso, centinaia di milioni del Pnrr. Queste due opportunità non sono negative ma risolvono niente. Anzi, rischiano di delocalizzare i servizi portandoli 'più in basso', solito problema delle valli. Spostare in basso vuol dire annullare, togliere, abbandonare. E le Istituzioni non sempre lo capiscono che la concentrazione non è sinonimo di migliore servizio. Per dare risposte a quei sindaci, anche sulle guardie mediche - conclude il presidente di Uncem - servono scelte politiche adeguate e incentivi economici per chi tiene aperto uno studio nel paese da cento o duecento abitanti a mille o milleduecento metri.

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