Welfare e parassitismo sociale

In questi giorni l’Inps si sta promuovendo in tv e non se ne capisce bene il motivo, stante il fatto che è un organismo statale che opera in regime di monopolio. Un altro spreco di denaro per dare una lucidata all’immagine sbiadita dell’ente di Stato. Ribadiamo che tornerebbe utile per quanto non risolutivo la divisione dell’ente in due, con un ente dedicato all’assistenza e il secondo alla previdenza. Nei calderoni più grandi è più facile nascondere le magagne.

La presenza di un welfare state esteso e articolato è un enorme disincentivo al lavoro e ingenera negli individui comportamenti parassitari: perché lavorare quando c’è qualcuno che ti regala i soldi? Per quanto fosse un fenomeno già conosciuto, lo si è visto in maniera evidente con il reddito di cittadinanza che ha portato molti individui a rifiutare dei lavori o a cercare di farli in nero. Moralmente si possono condannare chi fa queste scelte, ma la matematica gli dà ragione perché spesso si guadagna di più a non lavorare che a lavorare. Spesso si trascura, che per quanto possa apparire basso il reddito di cittadinanza o l’indennità di disoccupazione o altre integrazioni del reddito simili, il fatto di risultare ufficialmente un soggetto in difficoltà ti sgrava da molti costi che un lavoratore deve sopportare. Per esempio si può accedere ad una casa popolare ed eliminare un bel peso dal bilancio familiare; se si hanno bambini piccoli non si paga la retta del nido o la mensa a scuola; niente ticket sanitati e in alcuni comuni anche abbonamenti gratis ai mezzi; se si è in affitto ci sono appositi aiuti e anche per le bollette ci sono dei sostegni. In breve, i soldi ricevuti sono a fronte dell’azzeramento delle tante spese fisse che gravano sulle famiglie dei normali lavoratori. A queste condizioni, si capisce, che se non si ha un mutuo o una casa di proprietà che vincolano, è più redditizio non lavorare e parassitare il resto della società.

È capitato di sentire di persone che si sono licenziate per andare a lavorare in nero e beccarsi anche il reddito di cittadinanza e non solo: non avendo vergogna vanno alla Caritas a chiedere aiuto. Se si fanno due conti, sommando i redditi in nero, il reddito di cittadinanza, gli aiuti della Caritas e il sostegno comunale per l’affitto o la casa popolare, l’aiuto per le bollette e altri aiuti che chi lavora ignora, ma chi parassita conosce a menadito, si raggiunge facilmente una somma mensile di circa duemila euro. Cifra che molti onesti lavoratori non raggiungono.

Un certo grado di parassitismo è probabilmente ineliminabile, ma è piuttosto ovvio che più è grande il welfare state più è alto il grado di parassitismo nella popolazione e non è una questione di controlli perché è molto difficile scovare alcune situazioni e dimostrarle. Per esempio nel caso di quei lavori di assistenza fatti in casa come è possibile scoprire il rapporto di lavoro? Un conto sono le forze dell’ordine che piombano in un cantiere o in una fabbrica e scoprono dei lavoratori senza documenti e un conto una badante che va in una casa privata. Un agente può piantonare una casa per giorni per scoprire un rapporto di lavoro continuativo? E come si fa a dimostrare lo scambio di denaro? Non potrebbe trattarsi di volontariato? Sono tutte situazioni che non è facile dimostrare. Aggiungiamo che in ogni caso un certo grado di economia informale non solo è ineliminabile, ma anche auspicabile perché oltre a rappresentare un’opportunità agli individui, favorisce l’economia generale. Se il ragazzino va ad aiutare il vicino anziano e questi gli dà la mancia ci troviamo in un caso di economia informale che fa bene a tutti: all’anziano che ha una mano che altrimenti non avrebbe e al ragazzino che impara i primi rudimenti della vita che poi gli serviranno per quando andrà a lavorare. Chiusa questa parantesi è evidente che più si espande il welfare state più sono gli incentivi per gli individui a parassitare e a sottrarsi al lavoro. Sarebbe auspicabile una seria riforma del welfare state nell’ottica della sua riduzione e demandando più compiti possibili al privato.

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