Città metropolitana, bravo Lo Russo

C’era molta attenzione, almeno tra gli amministratori locali e la politica torinese e provinciale in generale, attorno alla scelta degli organi dirigenti della Città metropolitana di Torino. E, lo dico a scanso di equivoci e di ogni piaggeria, voglio richiamare l’attenzione sul fatto che la scelta compiuta dal sindaco di Torino Stefano Lo Russo è stata vincente ed azzeccata. E questo per un motivo molto semplice. E cioè, adesso la Città metropolitana assomiglia di più alla vecchia ed efficacissima Provincia. Dalla scelta del vicesindaco della Città metropolitana alle altre deleghe individuate, risulta che la strategia di Lo Russo è quella di prestare una specifica e forte attenzione alle problematiche del territorio provinciale e, nello specifico, ai comuni della seconda cintura torinese. Perché questo è stato il vero tallone d’Achille dopo la sciagurata e devastante legge Delrio di cui i nostri territori pagano tuttora le conseguenze solo perché si dovevano inseguire i dogmi del populismo e dell’antipolitica grillina.

Dogmi e parole d’ordine che poi, come da copione, sono stati sistematicamente e radicalmente rinnegati. Ma i territori, al di là di queste furbizie elettorali e pseudo politiche, hanno pagato a caro prezzo lo smantellamento dell’unico ente istituzionale che garantiva una vicinanza attiva e feconda ai bisogni e alle istanze dei comuni al di sotto dei 15 mila abitanti. Che, è persin inutile ricordarlo, sono e restano la vera ossatura politica, istituzionale e amministrativa della Città metropolitana.

E poi c’è un secondo elemento che non può essere sottovalutato quando si parla della prospettiva e della stessa “mission” della Città metropolitana di Torino. Soprattutto per la sua conformità territoriale. E cioè, la Città metropolitana esce dal cono d’ombra dell’ormai celebre “torinocentrismo” e punta, deliberatamente, a essere un luogo istituzionale che programma, pianifica, progetta e razionalizza il futuro del nostro territorio. Cioè Torino, con tutti gli altri attori istituzionali ed amministrativi, partecipa attivamente d’ora in poi alla costruzione del territorio della città e del suo hinterland. Una sfida, certamente, ma anche una scommessa politica. Ecco perché l’iniziativa del sindaco di Torino Stefano Lo Russo incrocia, per la prima volta, le domande e le istanze degli amministratori locali della ex Provincia di Torino. Certo, poi parleranno solo e soltanto i fatti. Ma la scelta dei futuri amministratori da un lato e la volontà di costruire “insieme” la prospettiva della Città metropolitana dall’altro, segnano due elementi incontrovertibili capaci di invertire profondamente la rotta che è stata intrapresa sino ad oggi.

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