Confesercenti: caro bollette tsunami per commercio

Per le attività commerciali il caro bollette "è uno tsunami": l'aumento medio è del 60% per l'energia elettrica e del 65% per il gas rispetto allo stesso periodo del 2019 (nel 2020 gran parte delle attività era chiusa o solo parzialmente aperta per ragioni legate al Covid). Sono i dati relativi all'ultimo bimestre (o mese, a seconda del gestore) del 2021 delle aziende per le quali Confesercenti cura i servizi contabili. Alcuni esempi: negozio di abbigliamento: 220 euro contro 140 (energia elettrica); bar: 600 euro contro 1000 (energia elettrica); ristorante: 1400 euro contro 2300 (energia elettrica), 1200 euro contro 2100 (gas) ; albergo 21.000 euro contro 6.000 (energia elettrica). "Sono - dice Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti - cifre drammatiche, in grado di mettere in ginocchio moltissime delle nostre attività, e temiamo le prossime bollette. Finora l'attenzione si è concentrata più sulle grandi aziende e sui settori cosiddetti energivori, ma il problema riguarda anche le piccole realtà. Anzi, queste ultime sono doppiamente colpite: dagli aumenti diretti dei costi energetici, delle materie prime e delle merci acquistate. Incrementi così significativi possono essere traslati sui consumatori solo in piccola parte e dunque i margini delle aziende si assottigliano. Vorremmo sapere - conclude Bancheri - che fine hanno fatto i miliardi stanziati per venire incontro alle aziende: per ora non si è visto un euro. Il governo deve immediatamente intervenire: non si tratta di mesi e neppure di settimane ma di giorni, o molte imprese non reggeranno, anche perché i consumi dopo una positiva seconda metà del 2021 sono di nuovo in picchiata".

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