TRAGEDIA ALLE PORTE

Cirio e la solidarietà del Piemonte: "Pronti ad accogliere i profughi"

Sdegno di fronte all'aggressione russa. Il governatore: "Porte aperte a chi scappa dalla guerra". Vicinanza alla comunità ucraina che in regione conta oltre 10mila residenti. I colori della bandiera di Kiev sulla Mole. Manifestazioni e preghiere in tutte le province

“Porte e braccia aperte a chi scappa dalla guerra”. È un Piemonte attonito ma subito solidale quello che attraverso le parole del presidente della Regione, ma anche con le manifestazioni spontanee in varie parti del territorio, offre il suo aiuto alla popolazione dell’Ucraina invasa dalla Russia di Vladimir Putin.

La Mole che si illumina di giallo e blu offre in una suggestiva coincidenza l’abbraccio, con gli stessi colori della città e dello Stato, a un popolo che in Piemonte ha una nutrita comunità perfettamente integrata da anni. Sono 10.383 gli ucraini residenti nelle regione, di cui la maggioranza relativa (3.636) vive in provincia di Novara, poco meno di 1.500 a Torino, 1.300 nel Vco, mille in provincia di Alessandria, 500 a Vercelli, 400 nel Cuneese e alcune centinaia nel Biellese e nell’Astigiano, la stragrande maggioranza sono donne (poco più di 8mila), molte delle quali rappresentano un fondamentale apporto nel mondo del lavoro, soprattutto per l’assistenza agli anziani, ma anche nei servizi socio-assistenziali. 

“In queste ore ricevo molti messaggi di solidarietà da parte del Corpo Diplomatico e di semplici cittadini. Tutti sono vicini agli ucraini che vivono in Piemonte e condannano la sanguinaria aggressione ordinata dal dittatore di Mosca”, spiega Dario Arrigotti, console onorario di Ucraina a Torino che annuncia per oggi alle 17 e 30 l’appuntamento in piazza Castello “per manifestare il nostro sdegno per il vile attacco, e la richiesta al Governo italiano e all'Europa di prendere le misure più radicali contro il regime russo”.

È un tweet molto intimo e toccante quello che Alberto Cirio scrive mentre dall’Ucraina arrivano le immagini degli attacchi russi, della fuga della popolazione da Kiev, dei bambini nei rifugi. “Non bastano i 49 anni che ho sulle spalle – scrive il governatore – per trovare le parole con cui spiegare ai miei figli Carolina ed Emanuele il perché di questa guerra. Ricordando proprio “il pensiero di bambini rannicchiati nella metropolitana per proteggersi dalle bombe, bambini che potrebbero essre i miei bambini”, Cirio annuncia tutta la disponibilità del Piemonte ad accogliere profughi della guerra, “ma anche fornire qualsiasi aiuto possa essere necessario”, così come ha ribadito nei contatti di queste ore con il ministero degli Esteri.

L’ex parlamentare europeo, da due anni e mezzo alla guida del Piemonte, osserva come “se veramente l'Europa ha il senso e il valore che noi crediamo fermamente lei abbia, ora più che mai è il momento di dimostrarlo. Questa assurdità va fermata subito. E io spero con ogni forza che uniti si possa trovare una via che fermi la violenza. Lo spero come padre. Lo spero come presidente di una Regione che farà tutto ciò che è nelle sue possibilità per aiutare chi in questo orrore rischia di perdere tutto”.

Intanto si moltiplicano le manifestazioni di solidarietà al popolo ucraino e di protesta contro lo zar cresciuto nel Kgb.  "Putin sta bombardano sulle teste dei bambini e nessuno sta facendo nulla per difenderci, mia sorella mi ha detto che sta bene, anche se stanno succedendo cose terribili”, una delle tante drammatiche voci raccolte ieri sera nella manifestazione spontanea in piazza Castello.

“La situazione drammatica e totalmente incomprensibile degli eventi tuttora in corso in Ucraina tocca le nostre coscienze. Invito tutti ad una costante preghiera per la pace in questi giorni, chiedo inoltre di vivere il mercoledì delle Ceneri come giornata di preghiera e di digiuno per la pace, secondo le indicazioni del Santo Padre Francesco”, l’appello del vescovo di Cuneo e Fossano,  monsignor Piero Delbosco. Un altro invito, “a festeggiare il carnevale con sobrietà”, arriva dal sindaco di Borgosesia e parlamentare della Lega Paolo Tiramani. La Cgil, insieme all’Anpi, ha programmato a partire da oggi una serie di manifestazioni nelle varie città del Piemonte, mentre a Biella ci saranno tre momenti di preghiera per il popolo ucraino nella parrocchia di Santo Stefano, che da tempo ha tessuto un legame di amicizia con la comunità straniera presente in città.

“Nella chiesa della Santissima Trinità un sabato al mese si celebra l'Eucarestia secondo il rito greco cattolico da parte di un sacerdote della chiesa greco cattolica di Ucraina – spiega don Paolo Boffa Sandalina –. Nella cappella dell'istituto Losana da molti anni si incontra per la Divina Liturgia la comunità ortodossa ucraina. Non possiamo dimenticare – spiega il sacerdote – come il giorno di Santo Stefano, patrono della parrocchia, della città e della diocesi, non mancano mai fedeli ucraini che sostano in preghiera davanti alla cappella del nostro santo patrono”. 

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