POLITICA & SANITÀ

Sanità in condizioni precarie

Mobilitazione dei sindacati per chiedere alla Regione la stabilizzazione dei quasi 6mila lavoratori, tra infermieri oss e operatori sociosanitari, ingaggiati durante l'emergenza Covid. Giovedì presidio davanti a Palazzo Lascaris: "Siamo preoccupati per la tenuta del sistema"

In Piemonte i sindacati lanciano una mobilitazione unitaria con l’obiettivo di spingere la Regione a stabilizzare tutto il personale sanitario precario assunto con contratti a tempo determinato per fronteggiare l’emergenza Covid. Il 21 aprile, hanno annunciato oggi in conferenza stampa i segretari regionali Fp di Cgil, Cisl e Uil, insieme ai vertici regionali di Nursing Up, Fials e Fsi, sarà organizzato un presidio davanti alla sede del Consiglio regionale del Piemonte a Torino.

“La sanità piemontese – spiega Massimo Esposito della Cgil Fp – conta oggi 5.700 precari fra infermieri, oss e personale sociosanitario. In base alle norme e ai requisiti, solo 1.136 possono essere stabilizzati, mentre a molti dei rimanenti al 30 giugno non verrebbe rinnovato il contratto. Alla Regione abbiamo chiesto l’applicazione del Decreto Calabria che permette di bypassare i tetti di spesa imposti a livello nazionale aumentandoli del 10%. Questo per il Piemonte significa 58 milioni di euro, somma esigua rispetto al bilancio regionale della sanità, ma in grado di garantire la stabilizzazione di tutto il personale precario”.

“Gli infermieri – ha aggiunto Alessandro Bertaina della Cisl Fp – sono introvabili, farsi sfuggire questa opportunità può essere pericoloso. Non dobbiamo commettere gli errori del passato: la situazione Covid non è ancora sotto controllo, in inverno potremmo trovarci in una situazione simile a quella degli ultimi due anni”. “Siamo molto preoccupati – ha sottolineato Antonio Di Capua della Uil Fpl – per la tenuta complessiva del sistema. Il venir meno questi lavoratori provocherebbe un crollo drammatico di professionalità sanitarie”.

A sostegno della manifestazione regionale indetta delle categorie dei lavoratori della sanità, i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Piemonte – Giorgio Airaudo, Alessio Ferraris e Gianni Cortese – invitano tutte le strutture e le altre categorie a partecipare alla mobilitazione. “È evidente – sottolineano i tre leader – che le conseguenze della mancate stabilizzazioni delle lavoratrice e dei lavoratori precari del servizio sanitario regionale ricadrebbero pesantemente su lavoratori, pensionati e cittadini tutti”. 

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