Migranti: Rifondazione comunista, Cpr producono illegalità

"Se non si mette mano alla legge Bossi Fini e ai Centri di Permanenza per il Rimpatrio, strutture peggiori delle carceri secondo molti immigrati, l'Italia continuerà a produrre illegalità e disperazione spendendo denaro pubblico che potrebbe essere speso in ben altro modo per affrontare la questione immigrati con beneficio anche per il Paese". Lo hanno detto Paolo Ferrero, vicepresidente di Sinistra Europea e dirigente di Rifondazione Comunista, Simona Suriano, deputata di ManifestA e l'avvocato Gianluca Vitale, copresidente di Legal Team Italia, al termine di una visita nel Cpr di Torino che in questo momento ospita 107 immigrati, per lo più del Maghreb. "Vivono in 7 in stanze da 50 metri quadrati, senza aria condizionata, con bagno interno senza porta - denuncia Suriano - persone che non hanno commesso reati se non quello di essere privi del permesso di soggiorno, per altro necessario per avere un lavoro. Ma in Italia senza permesso non hai un lavoro. Il perenne gatto che si morde la coda aggravato dal fatto che i paesi d'origine per lo più non li vogliono e così rischiano di stare qui per mesi. Escono con il foglio di via, la polizia li blocca per le strade e rientrano qui. Un triste circolo vizioso". I due anni pandemici hanno praticamente bloccato i rimpatri che, dice l'avvocato Vitale - stanno lentamente riprendendo soprattutto con la Tunisia. Questo è un tema di giustizia sociale e legalitè, basta pensare che il tasso di delinquenza tra gli immigrati regolari è più basso che tra gli italiani mentre tra gli immigrati irregolari è altissimo. Ma questi dati reali non interessano a nessuno, purtroppo".

print_icon