Piemonte: opposizione rimarca condanna Rosso, tensione in aula

Tensione nell'Aula del Consiglio regionale del Piemonte questa mattina in apertura di seduta, quando gli esponenti del centrosinistra hanno preso la parola per sottolineare la "macchia indelebile" sulla legislatura legata alla recente condanna dell'ex assessore Fdi Roberto Rosso a 5 anni "per voto di scambio politico mafioso". Il primo a prendere la parola è stato il capogruppo Luv Marco Grimaldi - più volte interrotto dalle contestazioni di esponenti della Lega - seguito dal Pd Diego Sarno e dall'esponente M4o Giorgio Bertola. Oggetto degli interventi, la richiesta di una informativa della Giunta sull'accaduto e la sottolineatura dell'assenza in Aula dell'intero esecutivo di Alberto Cirio. "E' arrivata - ha affermato Grimaldi, con parole poi ricalcate da Sarno e Bertola - una sentenza molto pesante per l'ex assessore Roberto Rosso di FdI, condannato a 5 anni per voto di scambio politico mafioso. So che volete cancellare questa vicenda, ma è un fatto indelebile. Credo che il presidente Cirio, anche se in questo momento è assente, sia consapevole che il voto in Piemonte è stato inquinato: l'accaduto è una macchia indelebile su questa legislatura". "La responsabilità penale - ha ribattuto il capogruppo leghista Alberto Preioni - in Italia appartiene ai singoli: a noi i voti della malavita non sono mai arrivati. Chi sbaglia paga, e Rosso non appartiene al nostro partito, che è un movimento onorabile".

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