SACRO & PROFANO

Repole nomina il suo "governo"

L'arcivescovo ha annunciato i primi nomi della sua squadra. Giraudo vicario generale e Rivella vicario per l'economia saranno i due dioscuri della diocesi. Trionfo del cerchio magico "boariniano", escono di scena i pellegriniani. Cancelliere una donna, laica

Come lo Spiffero aveva previsto, oggi, durante la Messa celebrata nella solennità della Consolata, patrona della diocesi, l’arcivescovo Roberto Repole, ha dato l’annuncio dei componenti del gruppo dirigente della nuova Curia metropolitana e chi si aspettava qualche novità o qualche apertura alla pluralità delle sensibilità presenti in diocesi, è rimasto deluso. Forse come qualcuno ha commentato, non poteva non andare così.  Questo consiglio episcopale – braccio esecutivo del “cerchio magico” – segna il trionfo postumo di don Sergio Boarino che vede da Lassù i suoi pupilli occupare tutti i posti di comando in diocesi. Vicario generale – come era prevedibile – diventa il cancelliere don Alessandro Giraudo che si conferma come l’uomo di fiducia del vescovo e con buone possibilità di essere il nuovo vescovo ausiliare, sempre che non lo surclassino don Paolo Tomatis o don Germano Galvagno. Vicario per l’economia sarà monsignor Mauro Rivella, attuale parroco di S. Rita e dai lunghi trascorsi romani. Egli approda in Curia con un incarico delicato ma anche cruciale, e il suo influsso – assicurano i ben informati – sarà determinante non solo nelle questioni economiche.

Giraudo e Rivella, “boariniani doc”, saranno dunque gli uomini forti della Curia – i due dioscuri – e ad essi il clero, nei fatti, farà riferimento. Vicario unico per la pastorale e vicario per la formazione diventano, rispettivamente, don Mario Aversano e don Michele Roselli. Il primo, classe 1974, ordinato nel 1999, parroco a Nichelino è l’attuale direttore dell’ufficio per la pastorale della famiglia, il secondo, classe 1973, ordinato nel 2003, è l’attuale delegato dell’area della formazione e direttore dell’ufficio per la pastorale della famiglia. La loro visione di Chiesa collima, senza sfumature, con quella del “cerchio magico”.

Del consiglio episcopale faranno parte anche monsignor Daniele Giglioli, vicario generale di Susa e padre Ugo Pozzoli, missionario della Consolata, in qualità di vicario per la vita consacrata. La nomina per la prima volta a cancelliere di una donna, la dottoressa Concetta Caviglia, difensore del vincolo presso il tribunale ecclesiastico, di tendenza progressista, costituisce senza dubbio una novità. Con essa esce però umiliato don Stefano Cheula, l’attuale vicecancelliere che, pur in possesso di tutte le competenze e dei titoli accademici per ricoprire il delicato incarico, paga forse la colpa di non essere allineato alla posizione dominante. I suoi interventi, sempre pacati e ortodossi, non sono mai stati graditi al gruppo di comando che adesso dovrà dare prova, nei fatti, di capacità di governo.

La vecchia sinistra pellegriniana sembra uscire definitivamente ridimensionata dai nuovi assetti curiali.  Forse, sotto questo profilo, si è chiuso un ciclo.

Qualcuno ha osservato che il mondo progressista nei suoi cammini pastorali, avrà con questo consiglio episcopale, un interlocutore più che affidabile. Invece, i preti non allineati sono avvisati. Sanno che sulle loro spalle, i teorici del pastoralismo, faranno calare assai presto, con i loro modi suadenti, il pondus diei et aestus (Matteo. 20,12) di parrocchie vacanti in via di accorpamento.

Con la sostituzione di monsignor Valter Danna escono pure di scena i collaboratori curiali venuti al suo seguito: don Maurizio De Angeli, don Domenico Mitolo, don Sebastiano Olivero, don Claudio Baima- Rughet, don Marco Di Matteo. Hanno ballato una sola estate.

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