GRANDI OPERE

Alta velocità, la Francia frena. All'Italia 220 milioni dall'Ue

In corso i lavori del "Connecting europe days" a Lione. La commissaria per la Tav Radicova bacchetta il governo transalpino per il ritardo della tratta nazionale. Il nostro Paese tiene il passo e i progetti presentati vengono premiati

L’Europa mantiene gli impegni e stanzia 220 milioni per connettere l'Italia al resto del continente, ma c’è chi sta rimanendo indietro sulla tabella di marcia ed è la Francia, soprattutto per quel che riguarda la tratta nazionale della Torino-Lione. Tema in discussione da tempo e su cui le autorità dell’Ue sono tornate a battere durante i “Connecting europe days”, l’evento di punta europeo per i trasporti e la mobilità nel raggiungimento degli obiettivi del Green Deal Europeo, in corso in Francia, a Lione, fino al 30 giugno.

Il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, esprime soddisfazione per i fondi, pari a 220 milioni di euro, approvati dalla Commissione europea sulla base dei progetti presentati dall’Italia per le nuove risorse destinate alla realizzazione di infrastrutture e del sistema Ertms (European rail traffic management system) on board. Tra gli 11 progetti approvati dall’esecutivo Ue, figurano anche le vie di accesso ferroviarie del tunnel del Brennero e della Torino-Lione. L’annuncio da parte della Commissaria europea ai Trasporti, Adina Valean, è avvenuto durante l’incontro dei ministri dei Trasporti europei alla kermesse di Lione. La necessità di un’accelerazione della Francia sulla propria tratta nazionale è stata espressa dalla coordinatrice europea responsabile del progetto ferroviario Torino-Lione Iveta Radicova.

“Il riconoscimento dell’impegno italiano – ha affermato l’assessore Marco Gabusi – rappresenta un attestato importante certamente per tutti coloro che quotidianamente operano tra mille difficoltà sui cantieri. La coordinatrice Radicova ha sottolineato il buon ritmo del cantiere italiano e ha spronato i francesi a fare come gli italiani e a decidere rapidamente sulle vie di accesso al tunnel”.

La necessità di un ritmo coordinato tra i Paesi interessati dal Corridoio Mediterraneo è emersa chiaramente nel secondo incontro della giornata, al quale hanno partecipato, oltre all’assessore Gabusi e alla coordinatrice europea Radicova, la viceministra ai Trasporti dell’Auvergne Rhone Alpes Julie Maridet, per la Francia, e il viceministro ai Trasporti della Catalogna Isidre Gavín i Valls, per la Spagna. È stato affrontato il tema della costituzione di un gruppo europeo di coesione territoriale: “Ci siamo fatti promotori della costituzione di questo gruppo territoriale – ha sottolineato Gabusi – portando ad esempio l’esperienza del Gect, già attivo sul Reno-Alpi, e che noi conosciamo bene. Da parte francese c’è l’impegno a portare la proposta al governo, mentre il viceministro catalano ha già manifestato la piena volontà di aderire”.

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