Caso Pogba, dopo confessione formalizzate accuse a fratello 

Sono state formalizzate le accuse di tentativo di estorsione e minacce per il fratello di Paul Pogba, Mathias, e altri 4 uomini coinvolti nel caso del video con le minacce al calciatore della Juventus e della nazionale francese. I 5 - fra i 27 e i 36 anni - saranno messi formalmente sotto inchiesta fra pochi giorni dopo essere stati posti in stato di fermo fra martedì e mercoledì scorsi. Mathias Pogba, 32 anni, si era recato spontaneamente in commissariato e aveva poi confessato - giovedì - di essere stato all'origine del video di minacce con il quale era stato ricattato il fratello. La vicenda riguarda una denuncia del 16 luglio scorso da parte di Paul Pogba alla procura di Torino, in cui il calciatore aveva parlato di vari tentativi di estorsione ai suoi danni fra marzo e luglio 2022 per 13 milioni di euro. Mathias ha confessato, secondo una fonte vicina all'inchiesta di essere stato lui ad organizzare la diffusione - il 27 agosto - di un video in cui si promettevano "rivelazioni" su Paul. Quest'ultimo, in uno degli interrogatori cui lo hanno sottoposto gli inquirenti francesi aveva dichiarato che il fratello era "sotto pressione" di persone che volevano derubarlo. Ancora la settimana scorsa, i legali di Mathias Pogba avevano riferito che il loro cliente si dichiarava "totalmente estraneo" a qualsiasi manovra di estorsione contro il fratello. Paul Pogba aveva detto, nel suo primo interrogatorio dopo la denuncia, di essere finito davanti ad alcuni amici d'infanzia e a due uomini col passamontagna, armati di fucili, che rimproveravano di non averli aiutati finanziariamente. Uno dei due col volto coperto, sarebbe stato Mathias. Controverso il presunto ruolo nella vicenda di un presunto "marabout" africano: sulle motivazioni che avrebbero coinvolto l'uomo nella vicenda di "stregonerie" o malocchi, le versioni dei due fratelli sono state finora contrastanti.

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