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Autisti Gtt nei seggi, autobus fermi

La passione politica dei dipendenti ormai è risaputa: ben 500 le domande per fare il rappresentante di lista. L'ennesimo esempio di un'azienda occupata dai partiti che per tre giorni (dal 24 al 26 settembre) dovrà ridurre di un terzo il servizio

Si aprono le urne e, come da tradizione, si fermano gli autobus. Come possano essere collegati questi due fatti non è più un mistero da tempo. Con gli anni, infatti, la politica e i sindacati si sono spartiti posti e prebende in Gtt e oggi non deve stupire se su un totale di 1.700 autisti circa 500 hanno fatto richiesta di prestare servizio come rappresentanti di lista per questo o quell’altro partito. Quasi uno su tre. Permessi tutti accordati e servizio che, inevitabilmente, subirà delle contrazioni anche se dall’azienda fanno sapere che “faremo di tutto per limitare al minimo i disservizi e i disagi per i cittadini, anche in relazione alla manifestazione Terra Madre che si svolge al Parco Dora”. Al netto della buona volontà, tuttavia, se gli autisti sono ai seggi certo non potranno essere alla guida dei mezzi pubblici.

Gtt è un’azienda controllata interamente dal Comune di Torino e non è il primo anno che le elezioni chiudono gli autobus nei depositi. È lo stesso che accade anche a Roma dove in Atac sono arrivate 1.159 richieste di permesso da parte di autisti, operatori di stazione e macchinisti che aspirano a svolgere le funzioni di rappresentanti di lista. Una quantità di domande di fronte alle quali l’azienda ha dovuto dire dei no, pur aprendo una disputa sulla possibilità effettiva di negare il permesso. Per quanto riguarda Gtt, invece, il management ha preferito accordarlo a tutti, anche per evitare di creare tensioni all’interno di una società altamente sindacalizzata che già si appresta ad affrontare un autunno caldo viste le ormai ataviche difficoltà di bilancio e i sacrifici che necessariamente verranno richiesti ai dipendenti.

I rappresentanti di lista saranno impegnati dal 24 al 26 settembre, e in quelle giornate ci si attende un taglio del servizio di circa il 30%: insomma ogni tre bus o tram che dovrebbero uscire dai depositi uno resterà nel parcheggio.

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