Sanità: forum, su Pnrr Italia indietro su reti oncologiche 

Italia indietro sul Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) per la costruzione delle reti oncologiche: è quanto emerso dal Cracking cancer forum a Torino, appuntamento annuale, promosso quest'anno dalla Rete oncologica Piemonte Valle D'Aosta. "Non c’è dubbio, il Pnrr può fare alcune cose: purtroppo la mancanza di organizzazione, e l'inesistenza di reti in Italia realmente funzionanti impedisce di destinare risorse direttamente alla rete per metterla in condizioni di operare e rispondere a quello che è il ruolo della rete oncologica", ha sottolineato il professor Francesco De Lorenzo, presidente di Favo, la Rete italiana delle associazioni di volontariato in oncologia. "Abbiamo denunciato nel piano oncologico nazionale l’impossibilità per i malati di accedere alle reti per la mancanza di coordinamento e di un modello esistente" ha aggiunto. "Ad oggi sappiamo che reti oncologiche strutturate ci sono in Piemonte, Val d'Aosta, Liguria, Veneto, Toscana, Umbria, Sicilia, Campania e Puglia. Abbiamo qualche movimento in area Emilia-Romagna e Marche. E poi abbiamo dichiarazioni di principio. Ma credo che il tempo sia arrivato per dire: non è più oggetto di discussione, è in discussione come farlo", ha dichiarato il professore Gianni Amunni, direttore del Dipartimento di Oncologia, Azienda Usl Toscana Nord Ovest. Sul tema il professore Massimo Aglietta, coordinatore della Rete oncologica Piemonte e Val d'Aosta, ha aggiunto: "Il Pnrr, costruire nuove strutture, è esattamente lo strumento che ci permette di rendere efficace un'organizzazione completamente diversa, basata sulla continuità di trattamento. È un'occasione che noi dobbiamo usare e dobbiamo farlo adesso".

print_icon