SANITA' ALLO SBANDO

Manca personale, ma l'Asl To4 lascia a casa 70 Oss

Per carenza di operatori restano chiusi i punti di primo soccorso di Lanzo e Cuorgnè. Il direttore generale Scarpetta però, secondo il sindacato, non intende rinnovare i contratti a decine di precari. Delli Carri (Nursing up): "Cirio dia risposte e rassicurazioni"

Tutti a lamentarsi della carenza di infermieri e operatori sociosanitari e poi quei pochi che ci sono vengono lasciati a casa. Ha dell’incredibile quel che, secondo il sindacato Nursing Up, starebbe accadendo all’Asl Torino 4. “Pare che la direzione dell’azienda pare abbia deciso di non rinnovare i contratti a 70 operatori sociosanitari, gli stessi che in questi anni hanno maturato competenze e conoscenze, e che entro la fine dell’anno andranno dunque perduti diminuendo in modo drastico la forza lavoro di tutta l’Asl”, denuncia Claudio Delli Carri, segretario regionale del sindacato.  

Ignota la ragione alla base della decisione del direttore generale dell’azienda Stefano Scarpetta, il quale non pare proprio avere sovrabbondanza di personale visto che continua a tenere chiusi, per carenza di operatori, sia il punto di primo soccorso di Lanzo, sia quello di Cuorgnè, così come la struttura Cavs per la post-degenza sempre a Lanzo. Chiusure “inspiegabili”, a detta di Nursing Up e non meno comprensibile proprio a fronte di questo quadro il proposito di non rinnovare i contratti a una settantina di operatori. 

“Tutte queste situazioni configurano una possibile diminuzione dei servizi offerti al territorio in contrasto sia con le svariate richieste degli amministratori dei vari comuni, sia con le precise indicazioni della Regione, ribadite anche dal presidente Alberto Cirio, che in più̀ di una occasione – ricorda Delli Carri – si è speso delineando le strategie per invertire la tendenza. Per questo, la preoccupazione del Nursing Up è molto alta, e chiediamo un intervento urgente della Regione e del presidente Cirio stesso, affinché́ la situazione venga risolta”.

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