Minori: Piemonte, più richieste assistenza legate a pandemia

Sono 23.587 i minori che nel 2021 risultavano in carico ai servizi di psicologia delle Asl piemontesi, pari al 3,8% della popolazione minorenne regionale, contro i 19.790 del 2019 (pari al 3,1%) "e la causa, non di rado, è legata alle sofferenze accentuatesi durante la pandemia". A riferirlo, nella sua relazione annuale al Consiglio regionale, la Garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza, Ylenia Serra, che ha illustrato i dati relativi allo scorso anno, con "306 le segnalazioni contro le 137 del 2020. Di queste - ha precisato - 220 erano relative a doglianze nei confronti dei servizi sociali che hanno preso in carico minori e nuclei familiari, anche se 199 di esse erano riconducibili a tematiche generali legate al diritto dei bambini a vivere in famiglia". Per quanto riguarda, invece, le strutture di neuropsichiatria infantile la garante ha segnalato "un duplice fenomeno: il calo del totale dei minori in carico, dai 43.287 del 2020 ai 41.731 del 2021, e contemporaneamente i nuovi accessi, dai 9.896 del 2020 ai 10.081 del 2021, non di rado caratterizzati da criticità legate al contesto scolastico e che vedono la diagnosi di lievi ritardi cognitivi". Un accento particolare è stato poi posto su povertà educativa e abbandono dell'obbligo scolastico, con un 23% dei giovani tra i 18 e i 24 anni che ha lasciato la scuola prima dell'esame di Stato o l'ha terminata senza acquisire le competenze minime di base. Quasi 1 su 4.

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