OPERE & OMISSIONI

Condoni, "in galera chi li vota". Bufera bipartisan su Pichetto

Il primo a redarguirlo è il leader della Lega Salvini (che avendo votato l'ultimo condono sa bene di chi sono le responsabilità per quanto accaduto). Il presidente Anci Decaro: "Volgarità inaccettabile". Non basta la parziale retromarcia del ministro

Dopo l’alluvione su Ischia, una bufera si scatena contro il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin. Incaute le parole con cui questa mattina ha sbrigativamente trattato il dramma in corso nell’isola campana: “Secondo me basterebbe mettere in galera il sindaco e coloro che lo lasciano fare”. Parole forti e avventate, soprattutto se pronunciate dal solitamente pacioso Pichetto, al quale non basta una parziale retromarcia, parlando di una “riflessione di carattere generale” che “non fa riferimento ad alcun amministratore in modo particolare”.

Intanto però è partito il fuoco di fila e il primo ad armare la lingua è il collega delle Infrastrutture Matteo Salvini: «Qualcuno vorrebbe arrestare i sindaci. Io invece li voglio proteggere e liberare» ha detto nel corso di un evento a Milano. Il leader della Lega sa bene che lo scempio di Ischia è soprattutto responsabilità dei governi che si sono succeduti dal secondo dopoguerra a oggi e che lui stesso ha votato l’ultimo condono approvato dal primo esecutivo di Giuseppe Conte, quello in cui il M5s era alleato della Lega. I primi cittadini, semmai, sono al più corresponsabili.

L’uscita fuori dal vasino del ministro non è andata giù all’attuale sindaco di Lacco Ameno, sull’isola di Ischia: “Se Pichetto Fratin si riferisce a quanto accaduto a Casamicciola credo che non sappia di cosa stiamo parlando. Se il discorso è in generale, faccia una legge che prevede l’arresto dei sindaci. Se pensa che così risolve il problema proceda subito”, ha contrattaccato in mattinata Giacomo Pascale. “Resto incredulo per la sua affermazione – ha rincarato il primo cittadino di Lacco Ameno – soprattutto perché da Meloni a Sangiuliano a Crosetto il governo nazionale, come quello regionale, ci sta mostrando massima vicinanza. Sono basito”. A dar manforte a Pascale è arrivata poco dopo la severa  presa di posizione del presidente dell’Anci, e sindaco di Bari, Antonio Decaro: “Il commento del ministro Pichetto Fratin sulla tragedia di Ischia, mentre ancora si cercano i dispersi e si contano le vittime, è di una volgarità inaccettabile e denota una grave ignoranza dell’argomento. Siamo sicuri che non rappresenti la linea del governo sul tema annoso e drammatico del dissesto idrogeologico del nostro territorio, delle sue responsabilità, e di chi e come ci si possa mettere riparo”.

E dello stesso tenore sono anche le parole di un ex compagno di partito del ministro, Osvaldo Napoli, a lungo in Parlamento con Forza Italia e con il Pdl, poi trasferitosi al Terzo Polo con Azione, ma soprattutto per ben 27 anni sindaco, prima di Giaveno poi di Valgioie, nella Val Sangone: “Con quale coraggio si può chiedere l’arresto dei sindaci inadempienti nella denuncia di abusi edilizi quando essi vengono regolarmente sanati da governi e Parlamento? Forse non si vuole prendere atto che l’abusivismo edilizio, al pari dell’evasione fiscale e contributiva è diventato nel tempo una leva per costruire il consenso elettorale. Il sindaco inadempiente nei confronti di una costruzione abusiva va certamente perseguito, ma se poi interviene il Parlamento e rende legale quello che è nato illegalmente, quel sindaco è ancora perseguibile? Può la norma legislativa sanare l’abuso e lasciare intatte le responsabilità penali del sindaco? Più corretto sarebbe allora che il soggetto che esercita il potere di sanare sia anche il soggetto penalmente responsabile nella prevenzione dell’abuso stesso. Conte e Salvini (e Meloni che votò a favore del condono nel 2018) si sono fatta la loro brava campagna elettorale con i loro condoni e il sindaco di Casamicciola o di Lacco Ameno li mandiamo in galera? Chi pensa questo vuole sfasciare lo Stato. Escludo che lo pensi il ministro Pichetto”.