RIFORME

"Autonomia prima del presidenzialismo". Molinari detta le condizioni della Lega

Al vertice con Casellati e Calderoli il centrodestra conferma lo stallo: non c'è accordo sulla tabella di marcia. Il capogruppo del Carroccio alla Camera insiste sui tempi: "Basta una legge ordinaria". Ma Meloni e Fratelli d'Italia frenano

Prima l’autonomia o prima il presidenzialismo? Nel centrodestra non c’è accordo sulla tabella di marcia delle riforme: Fratelli d’Italia spinge per il presidenzialismo, anche come bilanciamento a potenziali divisioni tra le Regioni, la Lega vuole portare finalmente a casa l’autonomia differenziata, obiettivo diventato irrinunciabile per la leadership ammaccata di Matteo Salvini. Nei proclami i due progetti non sono alternativi, ma le procedure e i tempi non combaciano. Una situazione di stallo, confermato all’odierno vertice sul presidenzialismo tra i capigruppo leghisti alla Camera e al Senato, Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari, e i ministri per le Riforme e per gli Affari regionali, Elisabetta Casellati e Roberto Calderoli. È il primo dei dialoghi di Casellati con i partiti, ai quali, come ha anticipato lo stesso Calderoli, potrebbe seguire una proposta di riforma da parte del governo.

La spinta per il presidenzialismo, tuttavia, assicurano dal Carroccio, non metterà in secondo piano la riforma dell’autonomia differenziata, di cui il ministro Calderoli ha già redatto una bozza. “Abbiamo parlato di presidenzialismo: col ministro Casellati e il ministro Calderoli abbiamo fatto un vaglio sulle varie proposte, sui vari modelli esistenti in Europa e nel mondo, stiamo facendo un ragionamento di massima, di inquadramento per capire che riforma proporre qui”, spiega Molinari al termine dell’incontro. Alla domanda sul percorso parallelo di presidenzialismo e autonomia regionale differenziata, Molinari ha obiettato: “Secondo noi no, l’autonomia ha dei tempi più rapidi perché basta una legge ordinaria mentre invece una riforma presidenziale della Costituzione necessita dei quattro passaggi e dell’eventuale referendum confermativo. Quindi no, vanno di pari passo perché fanno parte entrambe del programma del centrodestra ma l’autonomia viene prima anche perché ha un iter legislativo molto più semplice”.

Quanto al percorso e ai contenuti della proposta presidenzialista, Romeo ha precisato che “si sta valutando e si sta approfondendo anche qual è lo strumento migliore ma come abbiamo detto bisogna vedere quale si adatta meglio alla nostra Costituzione, alla nostra storia repubblicana. Vedremo, valutiamo, sia lo strumento che la tipologia”. “Non parliamo di preferenze – ha aggiunto dal canto suo Molinari – abbiamo fatto un inquadramento, abbiamo visto i vari provvedimenti, abbiamo esposto al ministro le nostre osservazioni, adesso vediamo anche quali saranno le osservazioni degli altri partiti e poi tireremo le somme”.

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