Sanità: sport e percorsi cognitivi, nuovo centro a Torino

Apre oggi a Torino sud, nella zona degli ospedali in via Amadeo, una nuova realtà sportivo-sanitaria ideata da una psicologa clinica della riabilitazione, Michela Calandretti, da anni impegnata a dare supporto "sportivo" a persone che hanno perso il rapporto corretto con il proprio corpo e con la consapevolezza del potere del movimento su vari patologie quali anche il cancro, lo stress profondo, l'obesità, disturbi alimentari, cognitivi e ormonali. Forte della sua esperienza ospedaliera con importanti risultati presso la Brest Unit della Città della Salute di Torino, della sua collaborazione con associazioni come Acto Piemonte, e Andos, e della sua passione per la riabilitazione, Calandretti ha così deciso di creare un luogo apposito per avvicinare le persone. Una palestra-non palestra con strumenti moderni, ma in realtà di un tempo come spalliere, palle mediche, panche, funi, pertiche per lo più in legno. "Quello che mi sta a cuore - dice - è offrire un metodo, uno stile di vita che unisca il movimento fisico all'attività cognitiva. Studi approfonditi hanno fatto emergere che dal 1975 ad oggi si è perso quoziente intellettivo proprio a causa della perdita di equilibrio tra mente e corpo. Nel dopoguerra la società è molto progredita perché i ragazzi studiavano e si muovevano. Poi è arrivato uno stile di vita molto più sedentario e sono emerse nuove e vecchie patologie. Da curare più che con farmaci e palestre ipertecnologiche, con un ritrovato equilibrio mente corpo e quindi ormonale. Spesso quando mi prendo cura di un paziente con problemi, dietro di lui c'è una famiglia che ha bisogno di recuperare un rapporto sano con il movimento, la giusta nutrizione e una corretta socialità. A volte i percorsi sono lunghi, altre volte basta accendere una luce, mostrare una strada perduta. Muoversi poco, ad ogni età, porta ad un decadimento cognitivo, e all'insorgere di patologie. Ma ognuno di noi è diverso, è questo un altro valore da non sottovalutare. Montagne di farmaci o integratori spesso creano ulteriori danni e non fanno uscire dal loop nel quale si è finiti". 

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