8 marzo: "Non una di meno", sarà un giorno di lotta

"Vogliamo un otto marzo di lotta profondamente e radicalmente intersezionale". ovvero che tenga insieme tematiche ambientali, violenza di genere, guerra, razzismo, scuola, salute e lavoro. Con questo appello sono iniziati questa mattina i lavori dell'assemblea nazionale del movimento femminista 'Non una di meno', che, per la seconda volta, è ospitata a Torino, nella sede della facoltà umanistiche di Palazzo Nuovo. Una due giorni di confronto e dibattito, in preparazione "allo sciopero dell'otto marzo". "Un processo - è stato spiegato durante la plenaria - che fin da subito ci ha travolto con la sua potenza e con la possibilità di creare connessioni, alleanze e relazioni tra noi". "Da sette anni lo sciopero femminista e transfemminista è la nostra risposta alla violenza maschile, alle violenze di genere, alla violenza patriarca che ci uccide e ci sfrutta, ci toglie spazi e tempi di vita", hanno aggiunto. Per le femministe "in un momento di fortissima crisi economica e politica, di guerra e guerre, che incendiano diversi contesti mondiali, la pratica dello sciopero, che ci permette di rendere visibili tutte le oppressioni e violenze che quotidianamente viviamo, ci sembra veramente una pratica importante per trovare forza insieme per gridare che rifiutiamo la narrazione che ci viene imposta di vittime e soggetti incapaci di reagire". Dopo la plenaria sono partiti i lavori dei tavoli tematici che toccano argomenti che vanno dalla salute e aborto fino al reddito di autodeterminazione.

print_icon