Montaruli lascia, dimissioni "spintanee" dopo la condanna
15:58 Sabato 18 Febbraio 2023La decisione, a quanto pare sollecitata dalla Meloni, a seguito della sentenza della Cassazione che ha confermato la pena a 18 mesi per peculato nella Rimborsopoli piemontese. "L'abbracciamo, gli avvoltoi che pensavano di speculare sono serviti". Lite con Mulè (FI)
Augusta Montaruli si dimette da sottosegretario all’Università, dopo la condanna definitiva a 1 anno e 6 mesi per l’uso improprio dei fondi dei gruppi consiliari della Regione Piemonte negli anni dal 2010 al 2014. «Ho deciso di dimettermi dall’incarico di Governo – dice l’esponente di Fratelli d’Italia – per difendere le istituzioni certa della mia innocenza». Se ciò non avvenisse – spiega Montaruli in una lunga lettera in cui annuncia le proprie dimissioni – sarei come coloro che vorrebbero demolito il senso dello Stato, rendendolo debole con una ricerca costante di una giustificazione alle proprie azioni, sentendosi moralmente superiori o cercando di piegare le norme ai comportamenti, addirittura ostentando clemenza verso chi agita l’arma del ricatto e per scappare dalla legge si vorrebbe ridisegnare vittima, rimanendo nell’ombra davanti alla “protesta più forte” di chi la vita se l’è tolta davvero poco più di un anno fa (l’ex consigliere regionale di Forza Italia Angelo Burzi, ndr). Tutto questo sì è stato decisamente imbarazzante».
Di scelta “generosa e spontanea” parlano i due capigruppo di FdI Tommaso Foti e Lucio Malan che sottolineano come Montaruli “pur non avendo alcun obbligo a riguardo” ha deciso di lasciare l’incarico: “La abbracciamo con l’amicizia di sempre. La aspettiamo attiva e determinata, sia nel gruppo parlamentare sia nel partito, perché continui ad essere punto costante e prezioso riferimento e a trasfondere quell’entusiasmo che le deriva da una disinteressata passione. Gli avvoltoi, che pensavano di poter speculare politicamente e personalmente su una vicenda che ha toccato tanti, anche tra coloro che si erigono a censori, e colpito pochi, sono serviti. A Fratelli d’Italia la morale non la fa nessuno, tantomeno la sinistra del professionale malcostume”. Secondo fonti parlamentari la decisione sarebbe stata sollecitata nelle scorse ore direttamente dalla leader del partito e premier Giorgia Meloni, con la quale Montaruli avrebbe avuto un confronto telefonico.
A spingere perché Montaruli lasciasse il ruolo di governo erano stati numerosi politici dell’opposizione, a partire dall’aspirante segretario del Pd Stefano Bonaccini e da quello piemontese Domenico Rossi, ma critiche erano arrivate anche dalla maggioranza di centrodestra. “Va fatta una valutazione”, aveva dichiarato a caldo il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè (Forza Italia) “perché in questo caso c’è una condanna definitiva, si deve valutare se mette in imbarazzo il governo. Ma è una decisione che deve prendere lei insieme al suo partito”. Parole che ovviamente non sono affatto piaciute ai meloniani che oggi gli rendono la pariglia: “Mulè pensava di metterci in difficoltà con le sue provocazioni: ha preso uno schiaffo morale dalla Montaruli la cui impronta gli manterrà la faccia ben più rossa di quanto rubiconda già sia. Che provocatorie insinuazioni vengano da un personaggio come Mulè, che di pregiudicati eccellenti nel suo partito ne vanta più di uno, è intollerabile”. Questo il tenore della reazione a dichiarazioni che “hanno creato non poco subbuglio in ambienti di FI, visto che anche Berlusconi è un condannato in via definitiva e, ciò nonostante, resta il deus ex machina degli azzurri”. Senza contare, fanno notare le stesse fonti di FdI, che la vicenda Rimborsopoli in Piemonte, ha toccato punti drammatici con il suicidio dell’ex assessore regionale Angelo Burzi, tra i fondatori di Forza Italia nella regione.