"Aiutarono migranti", 18 anarchici assolti a Torino

Svolsero una "innegabile funzione di supporto" alle iniziative delle istituzioni, in Valle di Susa, nel sostegno dei migranti in difficoltà. E' una delle ragioni - come si legge nelle motivazioni della sentenza - per le quali il tribunale di Torino ha assolto, dichiarando la "tenuita' del fatto'', 18 anarchici processati per avere occupato una ex casa cantoniera a Oulx trasformandola in un punto di accoglienza degli stranieri diretti verso il confine francese. I fatti risalgono al 2018/19. Nel corso del processo, attraverso l'audizione di una serie di testimoni indicati dai difensori degli imputati, il tribunale ha tracciato il quadro della situazione a partire dal 2018, quando in alta Valle di Susa si spostò una delle principali rotte migratorie verso la Francia. Ne è emerso che gli stranieri "si accingevano ad affrontare la traversata del confine con abbigliamento inadeguato" e spesso "presentavano problemi di alimentazione e disidratazione". Una struttura autorizzata all'accoglienza era il rifugio Massi, gestito dai salesiani, che operava in orari limitati e aveva una capienza limitata a 20-30 unità. Nella casa cantoniera occupata abusivamente dagli anarchici trovavano posto molte decine di persone, tra cui famiglie con bambini. Nel momento dello sgombero e della chiusura da parte delle forze dell'ordine, a marzo del 2021, erano in 63, che furono portate al rifugio Massi generando "evidenti problemi logistici". Solo alla fine di quell'anno il rifugio fu attrezzato per arrivare a 70 posti. A difendere gli imputati erano gli avvocati Danilo Ghia, Gianluca Vitale, Elisabetta Montanari, Valentina Colletta, Barbara Cattelan, Sara Gamba, Claudio Novaro.

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