OCCUPAZIONE

Il lavoro c'è, mancano i lavoratori

Continuano a crescere le assunzioni ma le imprese segnalano la difficoltà a trovare personale in molti settori (dalla sanità all'industria ai pubblici esercizi). Servono tecnici agricoli e operai specializzati. Lo studio Unioncamere

Sono circa 28.150 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per maggio, valore che sale a 88.890 se consideriamo l’intero trimestre maggio-luglio. Il trend è in crescita sia a livello mensile (+1.660 entrate rispetto a maggio 2022, per una variazione tendenziale del +6,3%), sia su base trimestrale (+2.280 assunzioni rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). Le entrate previste in Piemonte a maggio rappresentano il 21,8% delle 129.300 assunzioni previste nel Nord Ovest e il 6% del totale di quelle nazionali (467mila circa).

I dati sono contenuti nel Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, basato su interviste effettuate su un campione di imprese nel periodo 20 marzo-4 aprile. Il 74,3% delle entrate programmate dalle aziende piemontesi riguarderà personale dipendente, il 18,9% lavoratori somministrati, l’1,4% collaboratori e il 5,4% altri lavoratori non alle dipendenze. Delle 28.150 entrate previste in Piemonte a maggio, il 15% è costituito da laureati, il 28% da diplomati, le qualifiche professionali e l’assenza di un titolo specifico pesano rispettivamente il 21% e il 35%.

Considerando complessivamente i dati del trimestre maggio-luglio, dal bollettino emerge come siano sempre i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro con 59.090 entrate, il 66,5% del totale (1.110 unità in meno rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). L’industria prevede 29.800 entrate, generando il 33,5% della domanda totale e segnando un aumento di circa 3.400 unità rispetto al periodo maggio-luglio 2022. Tra i servizi, il comparto che assorbirà la quota più rilevante delle 88.890 entrate previste nel trimestre maggio-luglio è quello dei servizi di alloggio e ristorazione e servizi turistici, con 13.800 ingressi (15,5% del totale), seguito dai servizi alle persone, con 11.230 entrate e una quota del 12,6% del totale e dal commercio, per cui le imprese intervistate prevedono 11.020 assunzioni (12,4%). All’interno del comparto industriale si distinguono il settore edile (7.010 assunzioni nel trimestre, con una quota del 7,9% del totale) e le industrie meccaniche ed elettroniche (6.460 ingressi previsti, il 7,3% dei quasi 89mila totali).

Il 25% delle entrate previste a maggio nella nostra regione sarà destinato a professioni commerciali e dei servizi, il 20% a dirigenti, specialisti e tecnici. Gli operai specializzati e conduttori di impianti produrranno il 31% delle entrate e solo il 9% sarà rappresentato da impiegati. I profili generici costituiranno il 15% delle assunzioni del mese. Per una quota pari al 35,5% (in crescita rispetto al 32,7% di maggio 2022) le assunzioni interesseranno giovani con meno di 30 anni; percentuale che sale al 44,6% per le aree commerciali e della vendita e scende al 29,6% per quelle della logistica. Nel 20% dei casi le imprese prevedono di assumere personale immigrato. Per il 60% circa delle entrate viene, inoltre, richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore.

La difficoltà delle imprese a reperire i profili ricercati riguarda il 47,2% delle entrate previste a maggio, in diminuzione rispetto a quanto rilevato a livello regionale il mese precedente (quando le difficoltà riguardavano il 49,5% dei nuovi ingressi), ma in aumento rispetto al mese di maggio 2022 (42,9%) e superiore rispetto alla difficoltà di reperimento evidenziata a livello medio nazionale a maggio 2023 (46% circa). Si fatica a trovare personale tra le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali (il 78,5% delle 680 assunzioni previste), meccanici artigianali, (77,5% dei circa 720 ingressi programmati), e operai specializzati (75,8%). Per quanto riguarda i titoli di studio, a livello universitario la difficoltà maggiore si riscontra nel trovare laureati nell’indirizzo medico e odontoiatrico (90,4% di difficile reperimento) e in quello di scienze matematiche, fisiche ed informatiche (67,9%). A livello secondario la difficoltà di reperimento è superiore per l’indirizzo sociosanitario (74,2%) e per quello di elettronica ed elettrotecnica (63,8%). Tra le qualifiche professionali mancano specialisti con indirizzo elettrico (79,1%) e di riparazione dei veicoli a motore (73,8%).

print_icon