IPSE DIXIT

Il nuovo ospedale di Torino? Lo spiega Allasia (e chi ci capisce è bravo)

Pubblichiamo l'intervento integrale del presidente leghista di Palazzo Lascaris durante il Consiglio aperto di questa mattina. Un discorso che diventa rebus, tra sintassi ballerina, parole in libertà e luoghi comuni. E consiglia ai cittadini di non farsi curare al Maria Vittoria

Grazie quanto avrei di tempo? (Quaranta minuti, scherza il presidente di turno, Gianluca Gavazza). Cercherò di dire tutto. (Il tempo che è stato assegnato al suo gruppo, chiarisce Gavazza). Non dico che cercherò di essere breve perché non riesco mai a esserlo a parte in alcuni casi. Ma la, il mio ringraziamento anzitutto va agli operatori sanitari, va agli operatori sanitari perché a oggi stanno lavorando costantemente in condizioni drammatiche all’interno del Maria Vittoria all’interno dell’Amedeo di Savoia. In situazione, di ospedali come sapete benissimo che hanno mediamente 140 anni: vetusti, vecchi, impolverati. Chi ha purtroppo visitato nell’ambito medico quei due ospedali sanno benissimo che sarebbe meglio andarsi a farsi curare da altre parti perché le strutture non sono adeguate a un paese civile. E come Piemonte dobbiamo dare la possibilità a chi sta lavorando oggi in situazioni come dicevo drammatiche in continua manutenzione perché io mi ricordo le prime volte che mi sono seduto in questi banchi, vent’anni fa, erano già all’epoca in manutenzione, si inauguravano dei padiglioni appena ristrutturati tipo l’ostetricia ma oggi come oggi – si è rifatto nel frattempo anche il pronto soccorso che già altri  colleghi hanno posto l’attenzione sull’entrata, sulle entrate di certi pronto soccorso come quello del Maria Vittoria – ma indubbiamente dobbiamo dare onere a loro e dare la possibilità di poter lavorare e di non come si dice sempre e si legge sui giornali di scappare altrove. L’offerta privata oggi esiste anche a Torino e purtroppo i nostri medici e infermieri operatori sanitari scappano dal pubblico ma non tanto perché gli piace andare nel privato perché come diceva un film, un film che sta diventando un film cult “il posto pubblico è sacro”, “il posto fisso è sacro”, però non in Piemonte perché l’offerta privata offre delle condizioni migliori, non solo economiche ma anche gestionali, anche di vivibilità lavorativa. Sapete benissimo e noi tutti cerchiamo di migliorare le nostre condizioni di lavoro anche qua nei prossimi mesi sarà ristrutturata la sala del consiglio per dare maggiore opportunità a chi ci lavora all’interno – la parte politica e anche tecnica – di lavorare al meglio. E costantemente sappiamo che ci sono questi sistemi vetusti che ci sono all’interno del consiglio alle volte si bloccano così si bloccano gli ascensori in quei due ospedali lì.

Noi dobbiamo dare opportunità e il plauso ulteriore va a questa amministrazione, alla giunta, a voi, che normalmente non venite mai applauditi, ma lo diciamo per prassi, non venite applauditi e deve essere fatto perché finalmente dopo vent’anni che personalmente sento che c’è la volontà da parte delle scorse amministrazioni regionali di voler migliorare le condizioni lavorative e soprattutto cambiare gli ospedali e la faccia dell’ospedale dell’Amedeo di Savoia e del Maria Vittoria oggi ci sono le condizioni. Perché è stata fatta una delibera, ci sono come detto bisogna fare chiarezza e dare l’esatta importanza agli atti che sono stati fatti amministrativi, oggi la giunta regionale governata dal presidente Cirio ha deliberato l’approvazione di un nuovo ospedale. Nuovo ospedale per soppiantare due ospedali.

Tecnicamente abbiamo visto e ringraziamo la possibilità a questa maggioranza di aver voluto far chiarezza cosa che non è stata fatta come detta da tutti in altre sedi. Non è la sede più opportuna perché anche come presidente del Consiglio ritenevo che fosse stato meglio, fosse stato meglio svolgerla in ambito di Consiglio, ehm di commissione sanità. Però questa maggioranza ha voluto svolgere un Consiglio regionale aperto, utilizzare al meglio il tempo del Consiglio regionale per far chiarezza su tutti gli aspetti. Abbiamo visto le motivazioni per cui si è scelto una zona rispetto a un’altra. Anch’io personalmente avrei scelto altro rispetto ad altre ma come presidente del Consiglio potevo fare qualsiasi scelta possibile perché non competeva a me, come cittadino torinese avrei scelto sicuramente di fare un ospedale sotto casa però lontano dalle sirene lontano dalle situazioni di disagio che porta anche un ospedale sotto casa. Quello dobbiamo essere certi, chiari. Io abito in una zona che in una zona di Torino in mezzo al Gradenigo e il Giovanni Bosco. Sono in una situazione certamente fortunata perché abbiamo un ospedale privato vicino a casa che non, che non, e dall’altra parte ho un ospedale pubblico d’eccellenza che è divento d’eccellenza grazie alla volontà della Regione che ha ampliato le possibilità e ha migliorato il sistema del Giovanni Bosco. Qualche anno fa si diceva “entri al Giovanni Bosco con le tue gambe e esci con le gambe dritte” perché era oramai diventato un lazzaretto. Così purtroppo succede ancora in tanti ospedali. Le condizioni che ci sono all’ospedale Maria Vittoria e al Gradenigo non sono queste e non vogliamo arrivarci vogliamo fare in modo che sia effettivamente data l’opportunità al territorio torinese e alle condizioni migliori per quella zona lì e per quello noi rivendichiamo la necessità di svolgere ehhh di ricostruire l’ospedale in quella zona lì per dare l’opportunità migliore a tutto quel circondario.

I numeri parlano chiaro. Li abbiamo visti, abbiamo sicuramente le condizioni tecniche, le condizioni ambientali migliori. Personalmente, come dicevo, avrei voluto anche utilizzare la zona Thyssen però siamo realisti, la Thyssen oltre a essere sarebbe stata un bagno di sangue si parla di possibili bonifiche da sei milioni in su e qualcuno parla di cifre molto molto più importanti che superano le bonifiche dell'attuale parco della Salute. L’economia reale, l'economia della Regione attualmente non lo concedono. E non lo permettono perché quell’area lì essendo privata ci deve essere la situazione che il privato faccia le dovute e opportune valutazioni con l’amministrazione comunale. Sicuramente l’amministrazione ha fatto quello che poteva, il Comune di Torino ha fatto quello che poteva mettendo a disposizione i migliori possibilità su quel territorio.

Ci sono state le valutazioni tecniche c’è stata una scelta politica una scelta politica condivisa in maggioranza e sostenuta da questa giunta per approvare la delibera per ottenere il risultato migliore: il risultato per fare in modo tale che quello che tutti paventano e ribadiscono il concetto che ci deve essere il miglioramento del sistema sanitario torinese sull’abbassamento delle liste di attese noi possiamo anche arrivarci ulteriormente dato che è stato fatto un grande lavoro in questi ultimi anni ulteriormente dando l’offerta migliore e per chi ci lavora all’interno e per chi purtroppo dovrà utilizzarlo come paziente. E poi non ultimo cosa che ho apprezzato enormemente sulle modalità, sulle modalità di arrivo perché, come dicevo, sicuramente uno vorrebbe l’ospedale migliore sotto casa, ma con che condizioni vuoi arrivarci? Perché non tutti con le proprie gambe purtroppo, nel senso che utilizzano altri mezzi (fa le corna), è detta male, però alcuni arrivano con mezzi propri anche, ci deve essere la possibilità un livello di percorrenza più ridotto possibile per i mezzi di soccorso e per i mezzi privati. Ci siano anche le modalità interne, non come oggi chi vive sa benissimo come funzionano l’ospedale Maria Vittoria e l’Amedeo di Savoia anche le modalità di interscambio e di lavoro all’interno dell’ospedale stesso siano migliorati. Perciò mi sembra che siamo tutti d’accordo sul chiudere la pagina dei vecchi due ospedali e riaprirne una nuova. Oggi possiamo farla – non oggi perché come Consiglio regionale ratifichiamo solo ed esclusivamente la decisione già assunta da questa maggioranza e da questa giunta – però abbiamo la necessità di far chiarezza e il Consiglio regionale è stato prodromico a fare questo.

Purtroppo, poi ognuno svolge la propria parte politica. Le inesattezze che qualcuno dice per contrapporre all’attuale maggioranza ci sono, sono doverose e abbiamo sempre ritenuto opportuno evidenziare le situazioni ma io ribadisco e ribalto le accuse che vengono a dirci che siamo divisi. Non siamo divisi perché la delibera è chiara non c’è condizioni diverse rispetto ai rapporti con l’Inail perché almeno noi ci proviamo a candidare gli ospedali a utilizzare i fondi Inail a differenza di altri nel passato. Perché se non ci proviamo sicuramente non vinciamo in una gara: in un’attività sportiva se uno non corre, non inizia l’attività non arriva sicuramente al fondo. Poi proveremo a vedere se tutti gli attori, le parti riusciranno a essere partecipi e ad arrivare al risultato migliore, però abbiamo le condizioni.

Noi come maggioranza mettiamo non in mano all'assessore Icardi la nostra vita, le nostre volontà, la nostra crescita ospedaliera perché in questi quattro anni lo sa benissimo il presidente Preioni di discussioni all’interno della sanità se ne sono fatte a decine per non dire centinaia, su tutti i territori però stiamo dando un’opportunità per evitare proprio che il Piemonte sia unico sia unisono e ci sia la possibilità e le condizioni migliori, sia a Torino come nel Verbano-Cusio-Ossola come nell’Astigiano come nel Cuneese e in qualsiasi altra provincia, nel Novarese o nel Biellese, qualsiasi provincia sia nelle stesse condizioni che non solo le eccellenze siano a Torino ma siano su tutto il territorio. E per quello che noi abbiamo voluto candidare, abbiamo voluto proporre, abbiamo voluto deliberare, abbiamo sostenuto, abbiamo finanziato abbiamo aiutato i territori a crescere nelle proposte sanitarie.

E così lo stiamo facendo anche a Torino. Politicamente, noi, io il sottoscritto e l’attuale amministrazione che gestisce Torino è lontano kilometri, sicuramente non avremmo voluto fare un favore all’amministrazione Lo Russo. Quello è dobbiamo essere chiari. Però dobbiamo supporto ai cittadini torinesi perché dopo le avventure elettorali i cittadini devono essere considerati tutti uguali né di un territorio né di un altro né di un colore politico rispetto ad un altro. O di altro genere. Noi dobbiamo dare opportunità a tutti perciò noi questo che sosterremo e vorremo sostenerlo ulteriormente con un atto di indirizzo ben preciso come gruppo della Lega e come maggioranza per dare supporto ulteriore a quella decisione che ha voluto oggi che viene interpretata al meglio dall’assessore Icardi ma indubbiamente da tutta la maggioranza e dalla giunta sulla realizzazione del nuovo ospedale che sia fatto che sia fatto velocemente che sia fatto celermente che sia fatto al meglio con le migliori condizioni.

Perciò noi ulteriormente sosterremo tutti gli atti che necessariamente dovranno essere svolti per il proseguo di questa discussione approvazione veramente della prima pietra nei prossimi nel prossimo periodo dando un reale cronoprogramma e fare in modo tale che anche in quel territorio in quella zona lì ci sia la possibilità di rivalsa di un territorio anche nell’ambito sanitario e fare in modo che chi oggi lavora in situazioni disperate possa veramente stringere i denti e guardare veramente il futuro un futuro più roseo e in una condizione migliore e veramente avere, tornare a casa soddisfatto lavorando e salvando vite costantemente che fanno oggi in quelle condizioni future che noi oggi stiamo ponendo le basi per porre le migliori condizioni possibili e dare un’opportunità a chi ritornare a casa gli operatori sanitari ed essere ulteriormente felici perché hanno lavorato in una condizione migliore rispetto a quella attuale.

Grazie a tutti, grazie alla giunta regionale che ci ha dato questa occasione anche per svolgere, ai consiglieri che hanno dibattuto ampiamente su questo grande dibattito e anche alle associazioni che hanno voluto porre in evidenza le criticità che non nascondiamo e conosciamo tutti perché conoscendo il territorio abbiamo l’opportunità di viverlo, abbiamo l’opportunità e la possibilità. Però il cosiddetto parco della Pellerina non è il parco è il ghiaione, il ghiaione che oggi è utilizzato e mal utilizzato alle volte da delle manifestazioni. Chiudo concludendo che fa piacere almeno non aver visto un movimento “no ospedale”. Grazie e buon lavoro.

print_icon