PALAZZO LASCARIS

I sottosegretari ora sono legge, in Regione due poltrone in più

La modifica dello Statuto approvata in seconda lettura. S'introduce una nuova figura di raccordo tra Consiglio e giunta di cui il prossimo governatore potrà usufruire. Una camera di compensazione per politici trombati? E arriveranno anche i consiglieri supplenti

È stata approvata oggi in seconda lettura, con 28 voti, la modifica dello Statuto della Regione Piemonte che introduce due sottosegretari a partire dalla prossima legislatura. Un provvedimento necessario per dare maggiore efficienza all'azione dell'esecutivo, come sostiene il centrodestra, ma che risponde alla “necessità di aumentare il personale politico”, secondo l'accusa del capogruppo dei Verdi Giorgio Bertola. La stessa ratio, in fondo, che porta la maggioranza a introdurre la figura dei consiglieri supplenti (che subentrano agli eletti promossi in giunta), come prevede la proposta di modifica della legge elettorale che verrà presentata nelle prossime settimane. Insomma, in un modo o nell’altro a partire dal 2024 saranno una decina le nuove poltrone a disposizione dei partiti.

Il testo era stato approvato in prima lettura dopo una maratona lunga una settimana, con sedute convocate anche in notturna, poiché nel caso di una modifica statutaria non è previsto il contingentamento dei tempi. Era stato al centro di un braccio di ferro fra maggioranza e opposizioni che aveva portato le minoranze a presentare quasi 8.500 emendamenti, fatti poi decadere con un escamotage tecnico ideato dal centrodestra. Alla fine l’approvazione in prima lettura della legge – primo firmatario il capogruppo di Fdi Paolo Bongioanni – aveva previsto l’istituzione di due sottosegretari e non quattro come inizialmente prospettato, mentre una legge successiva ne definirà i compiti e gli emolumenti.

Ed è stato proprio questo provvedimento al centro della discussione a Palazzo Lascaris, con il numero uno dei meloniani che ha preso l’impegno di presentare entro la settimana il testo a cui sta lavorando così da poterlo approvare prima di affrontare la nuova legge elettorale. Si tratta di una norma che regola gli emolumenti dei sottosegretari – parificati a quelli dei consiglieri regionali – e il loro status giuridico. Inoltre, intervenendo sull’articolo 15 della legge 23 del 2008, viene soppressa la facoltà del presidente di avvalersi di alte professionalità esterne, con l’eccezione del capo di gabinetto che resterà in organigramma. Un modo per evitare ulteriori aggravi economici sulle casse dell’ente. Per il capogruppo del Pd Raffaele Gallo modifica dello statuto e nuova legge elettorale “provocheranno un disequilibrio tra maggioranza e opposizione”.

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