Vaccini, omeopata valsusino condannato: diffamato Burioni

Con l'accusa di avere diffamato il virologo Roberto Burioni un medico omeopata della Valle di Susa è stato condannato a 533 euro di multa. La sentenza, pronunciata dalla Corte d'appello di Torino, è stata confermata dalla Cassazione, che ha anche ribadito la "compatibilità" dell'obbligo vaccinale con l'articolo 32 della Costituzione. La vicenda, secondo quanto è stato possibile ricostruire, risale al 2017, all'epoca in cui si discuteva della validità delle vaccinazioni polivalenti per i bambini, e si innesta sul caso della radiazione, disposta dall'ordine dei medici di Milano, di un epidemiologo contrario all'obbligatorietà. Roberto Burioni aveva commentato in termini positivi la notizia ("finalmente tolleranza zero, finalmente i pazienti vengono protetti") e l'imputato, su Facebook, era intervenuto con frasi ritenute offensive e diffamatorie nei confronti del virologo: "un medico che non è un medico", "andrebbe sbattuto fuori a calci dall'ordine", "né lui né il compare di merende P. accettano confronti ma dialogano solo con giovani mamme" e altro. L'imputato, all'epoca, si presentava come un medico chirurgo omeopata hahnemanniano, nutrizionista esperto in medicina macrobiotica, vegetariana e vegana. La Cassazione, nella sentenza, ha ribadito il principio in base l'obbligo vaccinale "è compatibile con l'articolo 32 della Costituzione" perché è diretto non solo a "preservare lo stato di salute di chi vi è assoggettato ma anche a preservare lo stato di salute degli altri", in quanto "è proprio tale ulteriore scopo, attinente alla salute come interesse della collettività, a giustificare la compressione di quella autodeterminazione dell'uomo che inserisce al diritto di ciascuno alla salute in quanto diritto fondamentale". 

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