Udu, minacciati gli studenti torinesi in tenda
16:22 Giovedì 28 Settembre 2023
La scorsa notte, tre individui si sono avvicinati alla tendata piantata nel campus Einaudi, presso l'Università di Torino, e hanno minacciato gli occupanti. A raccontarlo sono alcuni esponenti dell'Unione degli universitari. "Poco dopo le tre di notte - racconta Lorena Cannata dell'Udu, testimone dell'episodio - ho notato tre individui vestiti con jeans e maglietta nera intenti a strappare uno degli striscioni appesi per rivendicare il diritto allo studio, mentre inneggiavano al Duce e facevano il saluto romano. A quel punto mi sono avvicinata con un altro studente, per capire cosa stesse succedendo. Uno dei tre ci è venuto incontro, avrà avuto trent'anni. Ci ha fatto segno di stare zitti, quindi ha estratto un taglierino dalla tasca e ci ha minacciati di morte, facendoci segno che ci avrebbero tagliato la gola. Abbiamo urlato per attirare l'attenzione degli altri studenti in tenda". "Ci siamo svegliati per via del rumore - continua il racconto Giuseppe Gulino, sempre dell'Udu - per capire cosa stesse succedendo. Quando ci hanno visto, questi individui si sono allontanati, sfrecciando via in macchina. Non prima di strappare due nostre bandiere e urlarci nuovamente contro dal finestrino della macchina. Abbiamo immediatamente chiamato la DIGOS che ha fatto intervenire una volante. Stamattina abbiamo presentato una denuncia in Questura". Solidarietà agli studenti aggrediti arriva dall'Unione degli Universitari. Camilla Piredda, coordinatrice nazionale parla di "fatto gravissimo" e aggiunge: "Non ci facciamo intimorire. In questi giorni siamo oggetto di una campagna di diffamazione e delegittimazione da parte della destra, che cerca ancora una volta di dipingere la nostra lotta come strumentale e falsa. Intanto, l'Unione degli Universitari ha inviato una lettera aperta alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, chiedendo di essere ricevuta con urgenza in vista della prossima legge di bilancio. "Siamo gli studenti - si legge nel testo - accampati davanti alle università. Ad aprile avevamo piantato le tende in tutto il Paese, chiedendo al Governo delle risposte alla crisi abitativa. Abbiamo ricevuto tante promesse, le quali però non si sono tradotte in fatti concreti. Come Unione degli Universitari, abbiamo deciso di tornare a manifestare in 25 città: con la mobilitazione nazionale "Vorrei un futuro qui" vogliamo esprimere tutta la nostra delusione verso la politica, lanciando un grido di allarme. Servono risorse per garantire maggiori borse di studio, realizzare alloggi pubblici, limitare i canoni di locazioni per escludere la speculazione, intervenire sul caro libri e sul caro trasporti, abbattere le spese necessarie per tutelare la nostra salute mentale e rivedere gli incentivi fiscali. Le chiediamo di ascoltarci, le chiediamo di accettare di confrontarsi con noi, aprendo un tavolo operativo sulle nostre proposte, che ci veda partecipi e che sia funzionale a trovare soluzioni nel minor tempo possibile".