Il saluto Romano

Dicono che… la classe non è acqua e la tempra del manager di vaglia sia stata ancora una volta confermata. Fresco come una rosa, con le sue 80 primavere magnificamente portate, Paolo Romano ha accolto con la consueta signorilità autorità e ospiti presenti a Locana per l’avvio dei cantieri dell’acquedotto della Valle Orco. Una grande opera realizzata con i fondi del Pnrr del costo complessivo di 254,5 milioni fortemente voluta dal presidente di Smat.

A rappresentare il governo, che contribuisce con 36 milioni erogati dal Mef, c’erano il ministro all’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, piemontese ed esponente di Forza Italia, e il viceministro alle Infrastrutture Galeazzo Bignami, il fratello d’Italia noto alle cronache per essere stato immortalato vestito da gerarca nazista ma che per l’occasione ha sfoggiato un impeccabile regimental blue. Assenti i due liocorni della concordia istituzionale: il sindaco di Torino (e metropolitano) Stefano Lo Russo e il governatore Alberto Cirio, rispettivamente sostituiti dal primo cittadino di Castellamonte con delega alla pianificazione territoriale della Provincia Pasquale Mazza e dalla direttrice regionale responsabile di Ambiente, Territorio e Energia Stefania Crotta.

Tra i presenti Gabriella Nardelli, assessore al Bilancio del Comune di Torino, l’ad di Iren Energia Giuseppe Bergesio, il direttore dell’azienda di igiene urbana di Novara Alessandro Battaglino, il direttore di Arpa Piemonte Secondo Barbero, il presidente di Utilitalia (la federazione delle aziende del settore) Filippo Brandolini, gli ex direttori regionali Roberto Ronco e Salvatore De Giorgio. Bipartisan lo schieramento politico: i consiglieri regionali Paolo Ruzzola (FI) e Alberto Avetta (Pd), il parlamentare e coordinatore di FdI in Piemonte Fabrizio Comba, l’ex deputato dem Davide Gariglio, l’ex assessore all’Ambiente Roberto Ravello con la moglie onorevole meloniana Paola Ambrogio, l’ex sindaco piddino di Grugliasco ora nel cda di una società del gruppo Smat Roberto Montà.

print_icon