Borghi (Iv), terrorista palestinese a università Torino pericoloso

"La rincorsa spasmodica ad una concezione politicamente corretta, fondata sulla 'cancel culture' che ritiene i valori occidentali elemento di coercizione anziché di liberazione, produce queste distorsioni. I cattivi maestri che ieri spargevano il sangue nelle strade oggi salgono in cattedra, e silenziosamente le fazioni radicali -in un malinteso senso di dialettica- occupano i media, le cattedre universitarie, i social. Con un obiettivo preciso: imporre un nuovo sistema di valori. Chiudere gli occhi davanti a questo fenomeno oggi significa aprire la strada ad una pericolosa operazione di egemonia culturale, che pretende l'archiviazione del nostro sistema di diritti e di valori". Lo scrive sui suoi social il senatore Enrico Borghi, presidente del Gruppo Italia Viva-Il Centro-Renew Europe del Senato, commentando la presenza della terrorista palestinese Leila Khaled all'università di Torino.

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